Parla Giovanni Visci, presidente del Coordinamento italiano contro l’abuso e il maltrattamento su minori: “La solitudine e un’intensa vita online sembrano essere due caratteristiche della vita dei più giovani. Un paradosso, se non sapessimo che essere virtualmente amici non è come esserlo davvero”
Idee
Quanto vissuto nei mesi della pandemia “è stato uno stress test significativo del potenziale ma anche del potere della macchina rispetto all’umano”. Ne è convinto don Luca Peyron, direttore del Servizio per l’Apostolato digitale dell’arcidiocesi di Torino, approfondendo per il Sir opportunità e sfide introdotte dalle tecnologie. Un contesto nel quale anche “la Chiesa deve darsi da fare perché accadano cose buone”
Quando (speriamo presto) la pandemia sarà conclusa, non torneremo alla condizione di prima. Staremo meglio o staremo peggio. Certo, molto dipenderà da tutti noi, dai nostri comportamenti, dalle nostre scelte, dal cuore e
dalla lungimiranza di chi ci governerà.
La misura simbolo nata e cresciuta sotto i due governi Conte alla prova del nuovo esecutivo tecnico: un “tagliando” inevitabile ma l’ex governatore Bce ha già mostrato una chiara sensibilità per il contrasto alla povertà. La rivoluzione epocale che ha portato al Rei e al Rdc non è destinata ad arretrare
Anche a noi si è stretto il cuore quando abbiamo visto l’orsa Ina girare in tondo all’infinito, dopo essere stata liberata dalla gabbia in cui aveva vissuto per vent’anni. Ormai incapace di vivere in libertà, si è costruita tutto intorno una sorta di gabbia immaginaria. Quei fotogrammi parlavano di noi, di ciascuno di noi. Di come siamo e di come potremmo diventare. Di noi che da un anno ormai viviamo in gabbia, al pari di quell’orsa. Autoprigionieri del virus che ha cambiato così profondamente la nostra vita da indurci alle domande più improbabili. Ecco, noi tutti, quando sarà raggiunta l’immunità di gregge grazie alla vaccinazione e saranno disponibili le cure con anticorpi monoclonali, come ci saremo ridotti?
La pandemia ha tolto il velo ad alcune “disumanità che non consentono più di parlare di civiltà”. “L’unico riferimento sono i soldi” e il virus più insidioso è quello che “ha fatto smarrire il significato dell’uomo”. Intervista con lo psichiatra Vittorino Andreoli che soffermandosi sulle “fratture” provocate dal Covid sostiene l’importanza di far riemergere “il senso del mistero con la M maiuscola”. E la Chiesa è chiamata a "dire la bellezza dell'umano, la visione che ne aveva Gesù di Nazareth", e ad "aiutare a interpretare la vita"
«La magia sta cominciando». Quel tweet del ricercatore dell’istituto Weizmann di Gerusalemme, martedì scorso (2 febbraio) ha fatto tirare un sospiro di sollievo a gran parte del pianeta. Scienziati, politici, ma soprattutto i cittadini hanno così appreso come i vaccini (almeno lo pfizer BioNTech) stiano facendo il loro “lavoro” contro Sars-Cov-2.
La sessualità subisce da sempre l'aggressione del "do ut des" mentre il disegno originario affida agli sposi la vocazione a donarsi in modo incondizionato.
[…] Il corpo umano, con il suo sesso, e la sua mascolinità e femminilità, visto nel mistero stesso della creazione, è non soltanto sorgente di fecondità e procreazione, come in tutto l’ordine naturale, ma racchiude fin “dal principio” l’attributo “sponsale”, cioè la capacità di esprimere l’amore: quell’amore appunto nel quale l’uomo-persona diventa dono e – mediante questo dono – attua il senso stesso del suo essere ed esistere.
Giovanni Paolo II, udienza di mercoledì 16 gennaio 1980
Ogni governo che si costituisce diventa sempre un governo del Parlamento perché è lì che trova la sua legittimazione democratica attraverso la “fiducia”.
Ci saranno conferme in tempi brevi e si capirà se citare Sant’ Agostino ha avuto un senso.
La Giornata per la vita (7 febbraio) di quest’anno è indubbiamente contrassegnata dagli effetti della pandemia, che è stata capace di cambiare l’esistenza di ogni abitante sul Pianeta ed ha messo a nudo i problemi che la società travisa spesso come bisogni dell’individuo. Dall’aborto alla violenza di genere, dall’allarme denatalità all’utero in affitto sono tante le minacce per cui ribadire il valore della vita e tutelare i diritti dei più fragili. Con il Sir, Emma Ciccarelli, vice presidente del Forum delle associazioni familiari e consulente familiare, esamina le caselle scoperte su cui riaccendere il dibattito pubblico
Il tema del Messaggio della Cei per la Giornata per la vita di quest'anno è “Libertà e Vita”: nessuno dei due beni può essere violato senza che l’altro ne risenta. Un messaggio coraggioso e necessario, considerando il contesto culturale per il quale la libertà è autodeterminazione assoluta e arrogante. Il tema della vita nascente è quello che consente di osservare fino a che punto arriva la corruzione della libertà invocata per impedire, con la forza della legge, la nascita di bambini “fuori programma”, oppure per volerli a tutti i costi alimentando lo “scarto globale” di esseri umani. Complice di una simile interpretazione corrotta di libertà è la menzogna che, con un linguaggio edulcorato o con la censura, nasconde la verità dell’altro diminuendone o azzerandone la dignità umana
Da medico abortista a difensore della vita nascente. In occasione della 43ª Giornata nazionale per la vita che ricorre il prossimo 7 febbraio sul tema “Libertà e vita”, Antonio Oriente racconta al Sir la grande svolta della sua esistenza: "Per troppi anni ho praticato aborti; poi il Signore mi ha aperto gli occhi e ora mi batto per difendere la vita nascente. Ad oggi posso dire che sono più numerosi i bambini che ho salvato di quelli che ho ucciso”. La vita "nel buio", la conversione, la consegna dei "ferri di morte" a Papa Francesco, il mandato di "evangelizzatore pro-vita"
In questa vicenda di grande impatto sulla felicità umana e su tutto il vissuto individuale e psicosociale che è stata ed è la pandemia da Covid, il messaggio della Cei per la Giornata per la Vita, ci aiuta a riflettere sulle grandi similitudini tra la “lezione storica” del Covid e la relazione madre-bambino sin dai primi istanti del suo concepimento. Nel momento in cui ci troviamo dinanzi alla sofferenza di perdita di relazioni e si sta riscoprendo la “grandezza” di tutto ciò che si considerava scontato, il proporre la relazione per eccellenza tra la madre e il figlio non ancora nato ha la finalità di mostrare la più grande realtà pedagogica sulle relazionalità umane
Da oggi fino a domenica 7 febbraio, la rete delle Acli ha organizzato una tre giorni di sensibilizzazione per chiedere che non ci siano discriminazioni tra profit e non profit, perché il Parlamento e il Governo tengano conto del valore sociale che i circoli svolgono in tanti territori difficili