Idee

Una priorità assoluta rispetto alle altre sfide strutturali: l’Italia deve promuovere l’efficienza della pubblica amministrazione. A dirlo è l’Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, che nel suo rapporto “Going for Growth 2021”, pubblicato il 14 aprile, sottolinea sotto forma di suggerimenti gli impegni futuri che dovrebbe prendere il Governo alla luce delle criticità acuite dalla pandemia.

Riaprire o non riaprire? Non è questo il problema. Per il pedagogista Tonucci, “la scuola non ha colto l'occasione per ripensarsi. Tanto che le prove Invalsi valuteranno in base a programmi che dovremmo mettere da parte. Serve un cambiamento radicale: dai laboratori all'ascolto”. E per l'estate? “I genitori stimolino i figli a uscire, a stare fuori il più possibile”

Parte lunedì 19 aprile la mobilitazione nazionale promossa dalla Federazione italiana scuole materne per chiedere “un piano di investimenti strutturale e adeguato nella dotazione che, anche nell’ambito delle applicazioni del Piano nazionale di ripresa e resilienza e di ogni altra dotazione finanziaria ritenuta necessaria, sostenga l’intero segmento educativo e scolastico zero–sei” anni, “in particolare per le scuole dell’infanzia no profit, dato il servizio pubblico che da decenni svolgono”

Ci dovrebbe essere un uso molto più sobrio, almeno nel discorso pubblico, di questa parola così impegnativa e ricca di implicazioni.

É proprio la famiglia cristiana che può illuminare la vicenda umana dei fratelli nella fede.

Animata dallo spirito missionario già al proprio interno, la Chiesa domestica è chiamata ad essere un segno luminoso della presenza di Cristo e del suo amore anche per i «lontani», per le famiglie che non credono ancora e per le stesse famiglie cristiane che non vivono più in coerenza con la fede ricevuta: è chiamata «col suo esempio e con la sua testimonianza» a illuminare «quelli che cercano la verità»

Giovanni Paolo II, Familiaris Consortio, n.54, 22 novembre 1981