Assegno unico: De Palo, “Importante ma non farà ripartire la natalità. Utilizzare i soldi del Recovery per costruire l’Italia di domani”
“Il risultato è sicuramente importante perché finalmente si supera la logica del bonus ,che ha contraddistinto in questi ultimi anni le politiche familiari, e apre a una dinamica certamente più strutturale”.
Lo ha detto al Sir Gianluigi De Palo, presidente del Forum delle associazioni familiari, commentando l’assegno unico per le famiglie previsto dalla legge di Bilancio 2021, e destinato a chi ha figli fino a 21 anni, con un importo di 200-250 euro al mese all’incirca. Tuttavia, per De Palo, “come sostenuto anche dall’Ufficio parlamentare di Bilancio, per andare a fare una misura che andasse a impattare pienamente sulla vita delle famiglia, servivano più risorse. Si stima circa dieci miliardi e per il momento si parla di sei o sette. Questa è un po’ un’incognita, ma per ora è necessario partire. Tempo per migliorare le cose in corso d’opera c’è sempre e il Forum monitorerà e ‘romperà le scatole’, se necessario.
Per il momento possiamo dire che è un ottimo primo passo, ma festeggeremo quando tutto diventerà concreto, ovvero luglio”. Secondo il presidente del Forum, questa misura “aiuta in un certo senso a riequilibrare la ‘discriminazione fiscale’ verso le famiglie, perché pagano le tasse non in base alla composizione familiare ma secondo il reddito percepito. Non viene quindi preso in considerazione il numero dei figli”. “L’assegno unico – ha messo però in guardia De Palo – non farà comunque ripartire la natalità, che è la vera questione sociale del Paese, perché senza figli non c’è consumo, non ci sono imprese, crolla il sistema sanitario unitamente a quello pensionistico. Per far ripartire la natalità si devono utilizzare i 209 miliardi del Recovery Fund per un piano specifico per la natalità. Non avremo altre occasioni perché non capiterà più di poter utilizzare in anticipo una somma così ingente per costruire l’Italia di domani”.
Alberto Baviera