Egregio direttore, dopo il grande rumore sollevato dalle parole di Nicola Turetta, padre di Filippo, reo confesso del terribile femminicidio di Giulia Cecchettin, ho provato un grande senso di disagio rispetto a moltissimi giudizi che ho sentito in trasmissioni televisive, alla radio, ma anche tra le persone di mia conoscenza.
Idee
Il Parlamento, mercoledì 24 luglio, ha approvato un decreto per ridurre le attese negli ospedali, ribadendo di fatto misure già previste e soprattutto senza proporre un finanziamento adeguato
Insomma, quell’“Ultima cena” nella cerimonia d’inaugurazione delle Olimpiadi in corso a Parigi non ci è proprio andata giù. A noi credenti? Ai battezzati magari non così praticanti? Agli italiani che magari non credono ma tengono alle tradizioni religiose e non del nostro Paese? Agli indifferenti? Verrebbe da dire: a molti tra gli appartenenti a tutte queste categorie. Ce lo dicono i minuti di tg e i litri d’inchiostro dedicati ai fatti in questa settimana.
È giunto il momento, ed è urgente, di togliere il giocattolo della guerra e le armi in mano a uomini che non riescono a controllare le regole di un gioco che si fa sempre più pericoloso per tutta l’umanità. La guerra è una pazzia ed un’avventura senza ritorno. Bisogna gridarlo a tutti ed indicarlo come un gioco non convenzionale e che va tolto dai tavoli dei potenti e dalla portata di un’umanità che, decadendo, non sa più controllarsi
Parlereste sotto l’ombrellone di cosa sia la guerra a vostro figlio o nipote? Sareste capaci di spiegargli i veri motivi che portano al conflitto? Dareste poi a lui i reali “numeri” sul costo degli armamenti? Le perplessità in questo abbonderebbero più delle certezze, perché la verità è che sono gli adulti stessi che provocano i conflitti.
Che significato oggi può aver la celebrazione dei vari centenari di Francesco di Assisi: la Regola e il Natale di Greccio (1223-2023), il dono delle Stimmate (1224-2024, il cantico delle creature (1225-2025), la morte di Francesco (1226-2026)? Quale contributo possono portare le scelte del Poverello di Assisi alla società di oggi anche lontana dalla fede?
Il modo di agire di Marta è diffuso oggi tra noi, soprattutto quando dimentichiamo che ovunque c’è uno spazio sacro da rispettare e quando non ci lasciamo illuminare dal senso della nostra vita, Gesù e il Vangelo. Solo coltivando la relazione con il Signore e accogliendo la sua Parola, possiamo dare spessore alla nostra esistenza e riconoscere quella di chi incontriamo, umanizzando così la terra già abitata da Dio
In vista di novembre, l’incertezza rimarca le differenze in Europa: tra i temporeggiatori, che aspettano le consegne future , e gli arrembanti, inclini a giocare d’anticipo
Lo aveva ideato il domenicano francese Henry Didon e il barone Pierre de Coubertin lo accolse con favore ponendolo a riferimento ideale della grande avventura sportiva
L’estate ferma il corso delle cose solo apparentemente, in realtà è una stagione foriera di cambiamenti e di trasformazioni
Quando si vorrà affrontare la questione sanitaria seriamente, si dovranno valutare con attenzione un paio di cose
Bernardo Cortese, ordinario di Diritto dell’Ue a Padova: «Occorrono scelte ambiziose, un governo di “piccolo cabotaggio” finirebbe per frammentarsi»
La cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Parigi 2024, attesa con grande entusiasmo e concepita per celebrare la grandezza della Francia e l’unità del movimento olimpico, si è trasformata in un caos chiassoso, confusionario e autocelebrativo. Quella che doveva essere una solenne celebrazione della cultura francese ha preso una piega inaspettatamente negativa, divenendo una sfilata di errori banali, accompagnata da ideologismi triti e scontati. Lo spettacolo, talvolta grottesco, ha finito per mettere in ombra i veri protagonisti, gli atleti, che avrebbero dovuto brillare come simbolo di impegno, sacrificio e passione instillando un senso di orgoglio e ispirazione nei cuori di milioni di spettatori.
Se un parroco mi dicesse che viola spesso il settimo comandamento – non rubare – penserei che ha bisogno di cure. Perché non vale lo stesso anche per il terzo?
Il Decreto legge cosiddetto “svuotacarceri” cita strutture di accoglienza non ben definite, non affronta il nodo delle lungaggini burocratiche legate al funzionamento degli organi della giustizia, non prevede nuove assunzioni per le figure educative negli istituti di pena: sono i rilievi mossi dal Coordinamento nazionale comunità di accoglienza (Cnca) al decreto legge cosiddetto “svuotacarceri” esprimendo preoccupazione sia “per l’approccio alla base del provvedimento sia per alcuni punti specifici contenuti nel testo”.