“Oggi le possibilità di un dialogo sono molto fragili”, osserva il giornalista, per anni corrispondente da Mosca. “La speranza, molto debole, è che Paesi come India, Sud Africa, Argentina, Brasile… si mettano insieme per svolgere un’azione che porti al raggiungimento di una tregua” ma – rileva – “a questo tentativo non devono mettersi di traverso non solo Russia e Ucraina ma anche Usa e Ue perché altrimenti l’ipotesi svanirebbe molto rapidamente”
Idee
Così l'organizzazione commenta le disposizioni del Decreto 01/2023 sulla gestione dei flussi migratori convertito in legge con il voto del Senato. “L’obiettivo del provvedimento non è gestire i soccorsi in mare, bensì limitare e ostacolare la presenza delle navi umanitarie"
Lesia Romaniuk, insieme ad altre due connazionali, è infermiera a Casa Sant’Antonio abate. A marzo 2022 erano arrivate appena in tempo
L’Unione Europea ha perso l’occasione di assumere il ruolo di parte terza
La testimonianza di Roberto Maculan di Missionland che si spinge nel cuore del conflitto per portare umanità e viveri necessari a chi è rimasto lì e non può scappare
Ma oltre alla resistenza del popolo ucraino, c’è solo tanta retorica
Un conflitto “matrioska”. Non si può rispondere con i fiori. Serve anche un’offensiva diplomatica finora assente
Quanto è corta la nostra memoria? A tre anni dallo scoppio della pandemia da Covid-19, la domanda è più che lecita. L’isolamento di intere aree di territorio, i lockdown, i duecento metri da casa concessi per gli spostamenti, i tamponi compulsivi, la fame d’aria di fragili e anziani che non ce l’hanno fatta, la pietosa processione di camion militari in partenza da Bergamo, dove i cimiteri non erano capienti abbastanza per accogliere tutti quei morti.
“Quello di Putin è stato il discorso che ci si poteva aspettare dopo il 1° anno di guerra. Lo possiamo definire il discorso dell’orgoglio, non tanto per le ‘imprese’ militari per le quali non c’è particolarmente da vantarsi, quanto per il fatto che la Russia abbia resistito a quello che i russi interpretano come un attacco concentrico dell’Occidente nei loro confronti”.
Caro direttore, come parroco trovo inappropriata l’eco mediatica relativa a un mio confratello, che ha scelto deliberatamente di allontanarsi dalla Chiesa.
Il 24 febbraio ricorre un anno dall'aggressione militare russa all'Ucraina. Morti e distruzioni segnano, come nel passato, il vecchio continente. L'Unione europea, come gli Stati Uniti, è giustamente al fianco di Kiev. E si promettono nuovi armamenti. Ma può essere questa l'unica strada per riportare la pace? Oppure occorre insistere per rimettere in campo la politica e la diplomazia? Ricordandosi che da un conflitto nessuno esce vincitore
Il segretario Nato Stoltenberg, aggiornando la narrazione in uso, ha informato che la guerra in Ucraina non è iniziata nel febbraio scorso, derivando bensì da un conflitto già in corso.
Signore Gesù, ti ringraziamo per il cammino della vita terrena, compiuto dal nostro fratello don Sante Babolin.
La carità dice che la collaborazione con le istituzioni non basta, occorre che diventi corresponsabilità.
Sono i partiti il fulcro – nel bene e nel male – del meccanismo alla base della nostra democrazia. E’ al loro livello che il meccanismo si è inceppato.