Il ricordo grato e pieno di affetto per don Sante Babolin
Signore Gesù, ti ringraziamo per il cammino della vita terrena, compiuto dal nostro fratello don Sante Babolin.
Ora che lui vive in Te, possiamo testimoniare e proclamare, con profonda gratitudine, quanto la sua presenza nella nostra comunità e nella vita personale di ciascuno, sia stata significativa. Non temiamo, Signore, in questo modo, di togliere a Te tutta la lode e la gloria, perché, come ci insegnava don Sante, niente è merito nostro, ma tutto, nella nostra vita, è dono di Dio. Il nostro fratello sacerdote ci ha fatto scoprire la profonda relazione del sacramento del matrimonio con l’eucaristia. Ci ha insegnato a mettere sull’altare, con il pane e il vino, le gioie o le preoccupazioni per i nostri figli. Ci ha reso innamorati, noi sposati, della bellezza della chiamata al sacerdozio. Della responsabilità di appartenere e di stare nella Chiesa. E, nello stesso tempo, della grazia di poter contare in una piccola comunità di fratelli e sorelle che condivide, loda il Signore e sempre lo cerca. Ci ha aperto orizzonti sempre nuovi nel dispiegarci i testi biblici, così che il tuo Spirito, Signore, è potuto entrare con la sua gioia nella nostra vita. Anche con il linguaggio delle icone, don Sante ci ha introdotti a contemplare la profonda, splendida bellezza del Mistero. Egli ci ricordava che tutti godiamo della presenza del nostro angelo custode, a cui ricorrere come valido collaboratore nel fare il bene. E la sua voce si faceva sommessa e trepidante quando egli testimoniava di aver sperimentato la potenza protettrice di Maria. Anche noi, grazie a te, don Sante, abbiamo imparato ad accogliere nella casa del nostro cuore, gli occhi profondi e lo sguardo tenero della Vergine di Guadalupe. Forse, caro don Sante, come noi sei rimasto turbato, quando è arrivata improvvisa e veloce la malattia, che è sembrata realizzare le parole del Vangelo: «Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare». Questo però non ha incrinato affatto la tua totale e assoluta fiducia in Cristo. E ripetevi con insistenza e commozione anche a noi, quando siamo venuti a trovarti, il dolcissimo nome di Gesù, quasi un canto del cuore! Ci dispiace, caro don Sante, che nessuno di noi, nemmeno il tuo fratello e amico negli studi e nella fede, don Giuseppe, abbia potuto esserti accanto quando il Padre ti ha chiamato a sé. Certamente Maria ti ha preso per mano e ti ha condotto a contemplare il volto luminoso del nostro Salvatore.
Gemma Callegaro per la Comunità del cantico