Idee

Cari Federico e Chiara, spegnete quelle telecamere, chiudete i “profili” (che per definizione non permettono mai di vedersi in volto, tant’è che nelle icone solo i cattivi sono raffigurati di profilo), e godetevi la vostra vita agiata, finché vi è dato dalla Provvidenza: l’accoglienza della vita dei vostri bambini, l’attraversamento dell’esperienza della malattia, e il bisogno di reciproco sostegno vi hanno probabilmente reso sufficientemente maturi per poter finalmente entrare nel mondo adulto, riponendo balocchi che per voi, e per chi vi segue, si rivelano sempre più le trappole che sono

Mi piace sottolineare in questo 8 Marzo l’evidente contrapposizione tra gli abissi delle violenze e le vette del podio. Sono molti i fronti dell’immane sofferenza di uomini e donne, mi soffermo su alcuni.

La donna non è tale perché ama in un certo modo piuttosto che in un altro. Non è donna perché è o non è madre. La donna è tale perché vive nel suo profondo, come dono ricevuto dall’Altissimo, la capacità di sentire l’altro, proprio come sente se stessa

Ci sono i fenomeni mediatici: imprenditore non trova dipendenti, lancia appelli social, viene inondato di curricula e posta la foto-opportunity con il nuovo assunto. Poi ci sono gli chef stellati che si lamentano: nessuno è più disponibile a farsi sfruttare dalla celebrità culinaria di turno, così i conti sempre in rosso dei loro ristoranti (appianati solo dalle comparsate tv) esplodono definitivamente.

I dati offerti dalle Istituzioni internazionali che operano nel contesto della mobilità umana, con particolare riferimento alle situazioni di emergenza collegate a tale fenomeno, mostrano come l’accoglienza deve confrontarsi con l’impatto di esigenze, fatti e realtà che costituiscono la principale causa degli spostamenti di popolazione, sia per motivi volontari che involontari