Idee

È stato un weekend di Pasqua «straordinario» in termini di presenze turistiche a Padova, in Veneto, in tutta Italia. L’aggettivo è il più gettonato nei giornali di inizio settimana, che fanno la rassegna puntuale di tutti i luoghi e le attrazioni prese letteralmente d’assalto da locali e visitatori nei giorni di festa. Siamo dunque tornati al pre pandemia, almeno per quanto riguarda la parte economica della questione.

In Europa il trasporto merci avviene su rotaia. E nei primi anni Novanta il Veneto aveva iniziato a progettare un sistema metropolitano. Abbandonato. L’inaugurazione in pompa magna dello svincolo che collega la Pedemontana con l’A27 fa riemergere il dubbio sul reale senso di una superstrada di asfalto non più incline ai nuovi scenari economici e strutturale di una società orientata verso la mobilità sostenibile

Una meditazione sulla scoperta della Resurrezione da parte delle tre donne con le parole di Boris Pasternak, che vede tutto con gli occhi del poeta credente: ne coglie il dolore, lo sgomento forse anche l’inquietudine

La vera gioia non può essere pagata dalla pena passata. Altro è il Silenzio dei credenti, altro è il nostro Silenzio. Altro il Silenzio della Madre, altro il Silenzio del Padre, altro il Silenzio del Figlio. Altro il Silenzio degli innocenti e dei penitenti. Delle sorelle e dei fratelli. Dei vecchi e dei bambini. Di quelli che tra loro, in ogni parte del mondo, azzerano i confini, distruggono le guerre, cancellano la parola “nemico” e si chiamano amici. Esso nasconde l’ascolto di un grido

Il silenzio di Gesù oggi ci invita ad avere sempre un cuore di carne che fa vedere che è possibile amare secondo Dio. Ci chiede di chinarci sempre verso tutti, per lavare i piedi di chi ha bisogno, anche sporcandoci le mani, soprattutto dove è annientata la vita. Ci stimola ad operare evangelicamente dove le trasformazioni sociali non sempre mettono al centro la persona nella sua totalità concreta, soprattutto perché vengono garantite le risorse per chi ha già tanto, a scapito dei più poveri che non possono neanche mangiare o usufruire delle cure sanitarie nel tempo opportuno. Gesù con il silenzio del Sabato santo si consegna ai credenti, perché tutti coloro che sono ancora in ricerca, possano incontrare delle persone che amano la giustizia, la pace, la gioia attraverso la testimonianza di chi, come Gesù, parla oggi con il linguaggio dell’amore

È l’amore che vince la morte e l’inferno, non la forza. L’amore che diventa comunione ristabilita, proprio in quelle due realtà che più sono antitetiche alla comunione: il peccato e l’incomunicabilità della morte, appunto. Il mondo si è fermato al venerdì, e deride ancora oggi un Cristo morto appeso. Noi, partecipi della domenica, da questa vittoriosa sconfitta e da questo amore spezzato e riversato nel nostro nulla possiamo imparare a non avere più paura