Chiesa nel mondo

I bambini di Betlemme raccontano la loro quotidianità tra muri, check-point e restrizioni. Le lettere scritte a Papa Francesco e cartelli di accoglienza ai pellegrini esprimono il desiderio di pace. Suor Lucia Maule dell’istituto “Effetà” denuncia le difficoltà crescenti per gli studenti sordi a raggiungere la scuola, mentre la crisi economica e le tensioni in Cisgiordania aggravano la situazione. Nonostante tutto, la comunità cristiana continua a sperare in un futuro migliore

Parlano i giovani ucraini dell’incontro che sabato 1° febbraio hanno avuto in collegamento online da casa Santa Marta con papa Francesco. Sofia ha 17 anni. “Mi ha colpito molto – dice al Sir – il fatto che, mentre parlava, il papa aveva nelle mani un Vangelo di un giovane soldato ucraino”, morto ad Avdiivka. “E ci ha anche mostrato il suo rosario, che ha chiamato una reliquia. Ci ha detto che questo rosario è oggi sulla sua scrivania e tutti i giorni prega. Questo significa che noi non siamo dimenticati da papa Francesco, ma ci ricorda ogni giorno”

“La visita di Papa Francesco a Cinecittà – che lo vedrà anche passare accanto al Teatro 5, dove Fellini amava girare – ci richiama direttamente a questi episodi del passato e, allo stesso tempo, indica una via per il futuro: la necessità di riflettere e ripensare le sfide che la Chiesa indica come urgenti per il mondo degli artisti e della cultura in generale”. A spiegarlo al Sir è mons. Dario Edoardo Viganò, vicecancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze e della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, che, in vista del Giubileo degli artisti – durante il quale Bergoglio si recherà negli “studios” della Capitale – ripercorre il rapporto tra i papi e il cinema, soffermandosi sul modo del tutto peculiare con cui Papa Francesco lo interpreta

Pellegrinaggi diocesani, ritiri di preghiera, incontri e festival giovanili. Così i cristiani pakistani, una minoranza vitale e vivace su 224 milioni di abitanti, hanno intenzione di celebrare il Giubileo. Intervista al nunzio in Pakistan, l'arcivescovo Germano Penemote, che auspica di "avviare il dialogo per un riconoscimento giuridico della Chiesa in virtù delle sue apprezzabili attività, in favore della comunità nazionale”