Chiesa nel mondo

“Oggi Bangui diviene la capitale spirituale del mondo…Ma in questa terra sofferente ci sono anche tutti i Paesi che stanno passando attraverso la croce della guerra. Tutti noi chiediamo pace, misericordia, riconciliazione, perdono, amore”. Il 29 novembre 2015 papa Francesco dava così avvio al Giubileo della Misericordia aprendo la Porta Santa della Cattedrale di Bangui, nella Repubblica Centrafricana. Un appello alla pace che oggi, all’inizio del nuovo Giubileo, in un contesto di crisi globali simultanee, risuona ancora con forza e drammaticamente attuale. Così come è forte e decisa la voce di Suor Elvira Tutolo, delle Figlie della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret, quando parla dei bambini e dei ragazzi che da 25 anni accompagna, prima a Berberati e ora a Bangui, e che ricorda bene quel momento.

Per le suore che vivono a Lampedusa e accolgono i migranti che sbarcano, il Giubileo che si apre tra pochi giorni è “speranza, perdono e riconciliazione, prima con noi stessi e poi con gli altri”. Il loro auspicio è che sia uno stimolo per “porre fine alle tragedie del mare”. Lo dice al Sir suor Antonietta Papa, della Congregazione Figlie di Maria Missionaria, responsabile del progetto dell’Uisg "Migranti in Sicilia".

Intervista al sindaco di Roma. I lavori giubilari? “Un’eredità di infrastrutture e di riqualificazione degli spazi”. Sostegno alla battaglia per il blocco degli sfratti. Le periferie, “la nostra priorità”. E sui rifiuti: il Tmv si farà, “fra tre mesi parte il cantiere”

Papa Francesco ha iniziato oggi in Aula Paolo VI un nuovo ciclo di catechesi, che si svolgerà lungo tutto l'anno giubilare, sul tema: "Gesù Cristo nostra speranza". Al termine, l'ennesimo appello per la pace. Tra gli auspici per il Natale: che ci sia un presepe nelle nostre case e che gli anziani non siano lasciati soli

In occasione del 50° della Caritas diocesana l'arcivescovo Mario Delpini ha illustrato origini, intenti e operatività del Fondo Schuster. Risposta all'emergenza abitativa: si parte da un milione di euro e dal sostegno di Comune e Regione. Tre le finalità concrete. Ma c'è anche un intento "educativo e culturale"

La festa della vita, scommessa possibile nei Paesi dove manca la pace? Testimonianze sofferte da Libano, Ucraina, Myanmar, Sudan e Palestina

Maaloula è il villaggio cristiano che nel 2013 rimase per nove mesi, subendo forti devastazioni, nelle mani dei jihadisti dell’allora Jabhat al Nusra, oggi Hay’at Tahrir al-Sham, (Hts), la stessa milizia di opposizione che ha fatto cadere pochi giorni fa il regime del dittatore Bashar Al Assad. Il Sir ha raccolto la testimonianza di padre Fadi Al Barkil priore del monastero dei santi Sergio e Bacco, a Maaloula, uno dei luoghi simbolo della cristianità siriana. Nelle sue parole speranza mista a preoccupazione per il futuro della Siria