Diverse sono le iniziative che l’arcidiocesi di Torino promuove in questi mesi per far conoscere Frassati alle nuove generazioni. In primis attraverso i social media
Chiesa nel mondo
“Cito due fallimenti dell’umanità di oggi: Ucraina e Palestina, dove si soffre, dove la prepotenza dell’invasore prevale sul dialogo”.
La Croce pellegrina e l’Icona della Madonna Salus Populi Romani “simboli” della Gmg saranno accolte ed esposte al pubblico il 29 novembre nella cattedrale di Myeongdong dell’arcidiocesi di Seoul, in Corea del Sud, dove si svolgerà la Giornata mondiale della gioventù nel 2027.
“Non è vero, come alcuni pensano, che gli eventi del mondo sono ‘sfuggiti’ dalle mani di Dio. Non è vero che la storia la fanno i violenti, i prepotenti, gli orgogliosi. Molti mali che ci affliggono sono opera dell’uomo, inganno dal Maligno, ma tutto è sottoposto, alla fine, al giudizio di Dio. Quelli che distruggono la gente, che fanno le guerre, che faccia avranno quando si presenteranno davanti al Signore? ‘Perché hai fatto quella guerra? Perché hai ucciso?’. E loro, cosa risponderanno? Il Signore ci lascia liberi, ma non ci lascia soli: pur correggendoci quando cadiamo, non smette mai di amarci e, se lo vogliamo, di risollevarci, perché possiamo riprendere il cammino”.
Il 24 novembre, solennità di Cristo Re, la Chiesa universale celebra la XXXIX Gmg, quest'anno sul tema “Quanti sperano nel Signore, camminano senza stancarsi” (Isaia). Nelle diocesi italiane fervono i preparativi che vedranno i giovani partecipare a momenti di festa, a eventi social, a laboratori, veglie di preghiera, testimonianze e pellegrinaggi, anche notturni, a santuari locali. Ne abbiamo parlato con don Pincerato, responsabile del Servizio nazionale per la pastorale giovanile (Snpg)
Oggi, 24 novembre, la Chiesa celebra la XXXIX Gmg. Papa Francesco ha scelto come tema un versetto di Isaia, "Quanti sperano nel Signore camminano senza stancarsi", esortando i giovani a coltivare la speranza nonostante le guerre, le ingiustizie sociali, le disuguaglianze, la fame, lo sfruttamento dell’essere umano e del creato. Padre Faltas richiama il pensiero del Pontefice e descrive come i giovani di Terra Santa affrontano queste sfide
Accogliendo l’invito delle autorità civili ed ecclesiastiche del Paese, Papa Francesco compirà un viaggio apostolico ad Ajaccio il 15 dicembre, in occasione della conclusione del Congresso “La religiosité populaire en Méditerranée”.
“Venticinque anni fa ho sperato molto nella grazia del Giubileo. Da anni ero malata di anoressia. Sentivo il mio cuore duro, di pietra: non poteva entrarci niente. Quando ho attraversato la Porta Santa ho detto: ‘Eccomi, questo è il momento. Signore, adesso o mai più’”. Valentina Girolimetti ha 46 anni e insegna matematica al liceo classico di Senigallia. Sposata e mamma di tre figli, a Roma, per il Giubileo del 2000, era arrivata con una sola speranza: guarire dall’anoressia.
Quando manca un mese circa all’apertura della porta santa della basilica di San Pietro, che segna l’inizio del Giubileo 2025 “Pellegrini di speranza”, cresce il fervore degli organizzatori. Tra questi anche la diocesi di Roma che ha disegnato un percorso dedicato alla famiglia Beltrame Quattrocchi, i cui coniugi Luigi e Maria sono stati dichiarati beati da San Giovanni Paolo II, e la loro figlia Enrichetta venerabile da Papa Francesco. Il Sir ha incontrato mons. Dario Gervasi, direttore dell’Ufficio di pastorale familiare della diocesi di Roma, che spiega i motivi di questa scelta di fede
Oggi dobbiamo e possiamo scommettere sulla necessità di sviluppare la coscienza del fatto irreversibile che “siamo tutti sulla stessa barca”. Lo rivelano drammaticamente le crisi globali che stiamo vivendo pandemia, guerra, riscaldamento globale…), mostrando nella vita quotidiana di tutti quali siano i pericoli e le potenzialità rigeneratrici del nostro tempo. Una cosa è messa perentoriamente in evidenza dalle crisi globali: nessuno si salva da solo. La fragilità ci segna e ci accomuna, e per la prima volta tutti lo abbiamo toccato con mano
Uniti nella diversità e diversi nella unità. Forse è questa la grande sfida, ma sarebbe meglio dire opportunità o via che si apre dinanzi a noi. Se è vero che tutto spinge a riconoscerci partecipi di una comunità di destino come umanità, è quanto mai importante avvertire i legami che ci uniscono in maniera imprescindibile quali principio del nostro stesso essere nella infinita diversità dell’umano e come inesauribile risorsa. L’umanesimo planetario è un umanesimo relazionale che ha nel dialogo la sua cifra più propria e che solo nel dialogo può far emergere tutta la sua ricchezza
Nel leggere la situazione internazionale e le questioni che essa pone oggi, emergono alcune parole chiave che necessitano di essere interpretate. Negoziato, coesistenza, sicurezza, pace, sviluppo sembrano ormai aspirazioni vuote rispetto ad un indicatore che sembra consolidarsi nei rapporti internazionali: il conflitto come metodo dell’agire e come mezzo di soluzione. Mediante il conflitto si agisce nei rapporti politici, economici, commerciali, culturali, per dare soluzione a questioni annose, a rapporti e relazioni sempre più ancorati intorno all'interesse del fare e dell’acquisire posizioni. La visione corrente e le prospettive future dei rapporti internazionali hanno trasformato in immagini espressioni come servizio, criteri come giustizia, metodologie come negoziato, ponendo un interrogativo sul loro significato. Ecco perché il conflitto è visto come “risolutore”
La Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile (Cnbb) lancerà ufficialmente la Campagna di evangelizzazione 2024 il 24 novembre, solennità di Cristo Re.
Quale significato può avere la vita contemplativa in questo tempo in cui l’individuo consuma tutto nell’attimo presente, dove è in continuo movimento benché spesso seduto, dove riduce i contatti reali e coltiva quelli virtuali trascurando le relazioni, dove non chiama per nome il desiderio di curare il silenzio profondo che permette di scoprire la bellezza della vita?
Il Santo Padre, durante l'udienza di oggi, ha annunciato l'Incontro mondiale dei diritti dei bambini, in programma il 3 febbraio prossimo, e due canonizzazioni nel calendario giubilare: quelle di Carlo Acutis e Piergiorgio Frassati. Poi il riferimento ai mille giorni della guerra in Ucraina, con la lettura integrale di una commovente lettera di un un universitario ucraino, davanti alla moglie del presidente Zelensky