Chiesa nel mondo

Le Missioni cattoliche di lingua italiana, o comunemente Missioni cattoliche italiane, sono comunità formate da emigranti italiani in varie parti del mondo. Nate a metà del XIX secolo per "accompagnare" all'estero pastoralmente - e non solo - i connazionali che partivano dall'Italia per motivi di lavoro, sono diventante, con il tempo, punto di riferimento degli italiani all'estero

Si sono riuniti in Sinodo dal 5 al 9 luglio a York i rappresentanti della Chiesa anglicana. Al termine dei cinque giorni di incontri, in cui sono stati affrontati argomenti divisivi come i matrimoni tra persone dello stesso sesso e le liturgie per coppie omosessuali, l’organo che controlla la Chiesa anglicana è apparso molto diviso. Al Sinodo si è parlato anche di prevenzione di abusi sui minori, di povertà e fiducia dentro la Chiesa

“Un giovane sognatore con la valigia sempre pronta e il cuore aperto al nuovo”. Così si presenta Mario De Angelis, 22 anni, che, durante il progetto di scambio universitario Erasmus in Germania, ha incontrato la Missione cattolica italiana nel Saarland, uno dei sedici Stati federati della Germania. Un'opportunità che gli ha permesso di mettersi a servizio di quella comunità aiutando il parroco nella catechesi sacramentale e preparando così diciotto ragazzi al sacramento della Cresima

“Ci siamo incontrati in questi giorni in occasione della 50ª Settimana sociale dei cattolici in Italia per riflettere sulle sfide attuali della democrazia. Siamo una realtà plurale, accomunata dall’appartenenza ecclesiale, e riconosciamo tale condizione come una ricchezza che ci anima ancora di più nella ricerca quotidiana di ascolto attento, confronto leale, dialogo paziente e collaborazione costruttiva. Siamo altresì consapevoli che in questo tempo, attraversato dalla violenza della guerra e dalla crescita delle disuguaglianze, la democrazia è un bene sempre più fragile che esige una cura che non può escludere nessuno”.

Il segretario generale della Cei traccia per il Sir un primo bilancio della Settimana sociale di Trieste, a partire dal discorso del Papa ai 1.200 delegati. "La partecipazione, per noi credenti, non è solo un dovere civico, ma un'esperienza d'amore radicata nelle virtù teologali"

“Far conoscere tanta vita vera, tanta gente vera”. Il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, ha ha sintetizzato il compito dei giornalisti, ringraziandoli in una dichiarazione rilasciata al Centro congressi di Trieste, nella penultima giornata della Settimana sociale, durante la quale si sono ascoltate “tante esperienze concrete in cui la dottrina sociale della Chiesa è esperienza di tanti ragazzi, uomini e donne, tante donne come abbiamo visto”. 

Contribuire, ascoltare, tessere insieme, proporre per decidere, accompagnare. Sono gli “elementi chiave” indicati da padre Giacomo Costa sul versante del “metodo”, affinché i lavori della Settimana sociale non si fermino all’esperienza di Triste. “Contribuire nel senso che tutti sono chiamati a prendere parte alla vita democratica”.