Chiesa nel mondo

A causa del conflitto israelo-palestinese quest’anno la Luce di Betlemme attinta dalla fiamma perpetua della Grotta della natività, e portata poi in molte chiese europee e italiane, verrà dalla città austriaca di Steyr, gemellata con Betlemme. L’iniziativa è nata in Austria nel 1986. La raccolta fondi finanzierà interventi di Caritas italiana per l’emergenza in Terra Santa

Il Giubileo ha una storia antica e radicata nel rapporto tra Dio e l'uomo. Nasce presso gli antichi ebrei, era annunciato dal suono di un corno di capro es era un anno che veniva dichiarato santo. La legge mosaica infatti prescriveva in questo periodo che la terra, di cui Dio era l’unico padrone, facesse ritorno all’antico proprietario e gli schiavi riavessero la libertà. Di solito cadeva ogni 50 anni. Il primo Giubileo dell’era cristiana fu indetto da papa Bonifacio VIII e risale al 1300. Nell’idea del pontefice l’intervallo temporale tra un Giubileo e l’altro doveva essere di 100 anni. Subito dopo, in seguito a una petizione dei Romani venne abbassato a 50 da papa Clemente VI (1342).

Quello che accadde a Roma nel Natale del 1299 ha dello straordinario e possiamo quasi affermare che il Giubileo fu inventato dal popolo, ispirato dallo Spirito Santo. Conosciamo i fatti di quell’anno grazie all’opera del cardinale diacono di S. Giorgio in Velabro, Jacopo Stefaneschi, intitolata “De Centesimo seu Jubileo anno liber” redatta nei primi anni successivi all’inizio del XIV secolo. Stefaneschi riferisce che dal Natale dell’anno 1299 e in particolare dal 1° gennaio 1300, sul far della sera, all’improvviso, come se si fosse palesata una grande e luminosa verità, i romani si riversarono per le strade per recarsi a pregare sulla tomba dell’apostolo Pietro, convinti che chi avesse partecipato alla suddetta devozione in quel giorno, avrebbe conseguito la completa remissio delle sue colpe e avrebbe altresì lucrato un’indulgenza di cento anni.

L'indulgenza è la remissione dinanzi a Dio della pena temporale per i peccati, già rimessi quanto alla colpa, che il fedele, debitamente disposto e a determinate condizioni, acquista per intervento della Chiesa, la quale, come ministra della redenzione, autoritativamente dispensa ed applica il tesoro delle soddisfazioni di Cristo e dei santi. Questa è la definizione di Indulgenza data dalla Penitenzieria Apostolica. In altre parole potremmo dire che nel sacramento della riconciliazione si riceve il perdono di Dio, il perdono della colpa per i peccati commessi, che non soltanto ledono il nostro rapporto con Dio, ma anche quello con il prossimo mentre con l’indulgenza si cancellano “per sempre” anche le conseguenze del nostro peccato.

“Don Mimmo, è deprimente quello che ti sto dicendo. Non sappiamo cosa fare. È la prima volta che abbiamo paura a Betlemme. Il luogo dove è nato Gesù è vuoto, non c'è nessuno. La chiesa della Natività, che di solito era piena di gente, ora è vuota. A Betlemme si vive solo di turismo di pellegrinaggi fermi da tempo, prima a causa della pandemia e ora della guerra. La nostra piccola impresa dà lavoro e cibo a 25 famiglie. Don Mimmo, abbiamo bisogno di speranza per poter resistere fino a Natale. Ciò di cui abbiamo bisogno è il lavoro”. Questo l’appello ricevuto da don Mimmo Basile, responsabile della Missione Cattolica di Lingua Italiana nel Canton Zugo in Svizzera, da un familiare della famiglia Tabash di Betlemme, titolare di una piccola impresa di oggetti religiosi ed artigianato locale con 25 dipendenti. In Terra Santa, la pandemia prima e poi la guerra hanno di fatto interrotto il turismo religioso a Betlemme e la conseguenza è che molte famiglie non sanno più come sopravvivere. Da qui l'impegno di don Basile e della Missione Cattolica italiana. Il sacerdote, durante le sue numerose visite in Terra Santa, aveva conosciuto la famiglia Tabash e visitava sempre il loro piccolo negozio per acquistare rosari e oggetti di artigianato locale

E’ stato convocato nel 325 a Nicea, nell’attuale Turchia, il primo Concilio della storia della Chiesa. Dal 20 maggio al 25 luglio vi presero parte oltre 200 rappresentanti. Il prossimo anno celebriamo 1700 anni da quello storico evento in cui si cercò di raggiungere “un consenso nella Chiesa attraverso un’assemblea rappresentativa di tutta la cristianità: i vescovi rappresentavano l’intera cristianità e affermavano la loro fede nel Dio Uno e Trino”, sottolinea in questa intervista al Sir, mons. Donato Oliverio, Eparca di Lungro, la diocesi che osserva, nella chiesa cattolica, la tradizione bizantina. Il presule evidenzia che a Nicea i cristiani “che avevano visto i loro libri bruciati, gli edifici saccheggiati e avevano sofferto la prigionia, le torture e il martirio, potevano riunirsi sotto il patrocinio dell’imperatore per definire e testimoniare la loro fede”

Da Amichiamoci al PiOktober fest, passando per tante altre serate. Di serate e feste a tema il circolo ne inventa molte, negli anni è diventato un luogo di ritrovo al punto da somigliare sempre più ad un pub, dove si entra e si trova un po’ di compagnia. Un pub non solo parrocchiale ma addirittura diocesano

La Chiesa in Italia, che da anni si impegna direttamente sul tema immigrazione attraverso Caritas Italiana e Fondazione Migrantes, ha individuato da subito nei Corridoi umanitari uno strumento efficace di animazione di comunità e un modo intelligente di far collaborare tra loro entità territoriali diverse per ruolo e responsabilità, dalle Istituzioni governative alle Chiese sorelle (la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia con la Tavola valdese), fino a organizzazioni come la Comunità di Sant’Egidio

L'antico borgo di Pietrelcina dove è nato e vissuto padre Pio ragazzo, giovane frate e sacerdote, ritorna a essere, dal 27 al 29 dicembre, come l’antica Betlemme. Una iniziativa, nata nel 1987, che coinvolge circa 250 figuranti vestiti con gli abiti d’epoca, e che danno luogo alla rappresentazione del Presepe Vivente con al centro la capanna collocata nella stalla della casa dove è nato il primo sacerdote stimmatizzato della storia della Chiesa. La devozione di Padre Pio per il Natale era molto sentita: ai figli spirituali raccomandava sempre di prepararsi bene alla venuta di Gesù

“Sarebbero alcune migliaia, circa 4.000, i permessi concessi da Israele ai palestinesi di fede cristiana della Cisgiordania per entrare a Gerusalemme nelle feste di Natale. I permessi (rilasciati dal Cogat, l’unità dell’Esercito che coordina le attività governative nei Territori, ndr.) hanno la durata di poco più di una settimana a differenza degli scorsi anni quando la validità era di circa uno, due mesi”.

“Ascoltiamo la voce dell’Innocente”. È il messaggio che padre Francesco Patton, Custode di Terra Santa, rivolge in questo Natale “a tutti gli uomini e le donne di buona volontà, che amano la Terra dove è nato il nostro Signore Gesù!” “Le sue parole – dice – ci riempiono di speranza e ci spingono a prenderci la responsabilità di dare voce all’Innocente”.

È stata una proposta fraterna e corale nel segno della prossimità quella che una delegazione del Rinnovamento nello Spirito Santo, dal 12 al 15 dicembre, ha compiuto in Moldavia, fazzoletto di terra da sempre al centro dell’attenzione solidale del Movimento. Dopo la recente visita del presidente nazionale, Giuseppe Contaldo, a Lampedusa e il suo precedente viaggio a Chișinău, ad ottobre, si consolida quello slancio missionario che vede, da anni, la realtà del RnS vicina ad una Repubblica particolarmente vulnerabile dato il contesto storico e sociale attuale.