Mosaico

Indagine svolta dai sindacati dei pensionati. Oltre 400 mila gli over 65 con problemi di autosufficienza. E circa 100 mila vivono di fatto autoreclusi in casa. A causa delle pandemia i famigliari fanno sempre più fatica a supportarli

Ad avanzarle è l’associazione "Nonna Roma" che ha realizzato un dossier sul fenomeno della marginalità nella Capitale. “Serve un diverso tipo di società che sappia dare centralità alla cura”. La pandemia ha determinato un aumento del +21,9% di nuovi poveri

Oltre 5 mila le farmacie dove è possibile acquistare e donare un medicinale da banco, che verrà poi consegnato a 1.800 realtà assistenziali che si prendono cura delle persone povere. Nel 2021 quasi 600 mila persone hanno chiesto aiuto perché non avevano soldi per comprare farmaci

Lorenzo Gasparrini, segretario generale di Domina (Associazione nazionale famiglie datori di lavoro domestico): “La crisi ucraina potrebbe avere delle ripercussioni sul sistema di welfare e assistenza familiare anche del nostro Paese”. Gli Ucraini in Italia sono 236 mila e rappresentano il 5% del totale degli stranieri. Si tratta nella maggior parte di casi (77,6%) di donne in età lavorativa

Grafica e produzioni ecosostenibili in un laboratorio di formazione e lavoro per le persone con disabilità uditive, che ora punta anche sull’e-commerce. Bianchessi: "Se non c’è alta formazione, non c’è alta produzione"

Nella diocesi di Milano la povertà si combatte anche con le verdure biologiche e il lavoro nei campi: l’esempio della Cascina sant’Alberto a Rozzano. Zucchine, insalata, luppolo per produrre una birra artigianale. Nel progetto – che dà lavoro a una ventina di 20-22enni di origine straniera – convergono diverse realtà, compresa la Caritas e la diocesi ambrosiana

A Torino i clochard potranno usufruire del medico di base e di una assistenza sanitaria pubblica come tutti gli altri cittadini. È un passo in avanti significativo per una città che, nei mesi scorsi, era stata segnata da un travaglio importante proprio nei confronti delle persone senza fissa dimora che, ogni sera, si rifugiano sotto i lunghi portici del centro storico coperti alla bell’e meglio oppure si trovano qualche riparo d’occasione nei parchi e nelle periferie. Il cambio di passo di Torino si coglie almeno in due circostanze: l’assistenza sanitaria, appunto, e il delinearsi di una strategia diversa per offrire a chi vive per strada una sistemazione dignitosa almeno per la notte