La scuola nella “giungla” delle mascherine. E quelle trasparenti “si appannano”

Le mascherine Ffp2 sono sempre più in uso nelle scuole, dopo il rientro dalle vacanze natalizie. Obbligatorie in caso di autosorveglianza e per i docenti in condizioni particolari, di fatto stanno prendendo il posto delle chirurgiche. I tre nodi critici: il costo, la salute e l'inclusione

La scuola nella “giungla” delle mascherine. E quelle trasparenti “si appannano”

Quella chirurgica sta rapidamente scomparendo, lasciando il posto alla Ffp2: nessun obbligo, se non quando ci sia un caso di contagio, ma di fatto studenti e docenti indossano ormai la mascherina più protettiva, divenuta obbligatoria in molti luoghi pubblici, dagli autobus ai cinema. Intanto, però, ad essere distribuite gratuitamente in classe sono ancora quelle, per lo più inutilizzabili, della prima ondata: in diverse varianti, ribattezzate “a mutanda”, o “a pannolino”, consistono in una fascia che al posto degli elastici ha delle fettucce di carta. Scomode, troppo grandi, o troppo piccole, discusse e criticate, di fatto sono ancora queste le mascherine che vengono distribuite all'interno delle scuole.

Con l'introduzione dell'obbligo di utilizzo delle Ffp2 sui mezzi pubblici, però, e con l'aumento dei contagi degli ultimi mesi, di fatto le mascherine chirurgiche sono quasi scomparse dalle classi, lasciando il posto ai dispositivi più protettivi. Sono gli stessi docenti, a volte, a chiedere agli studenti di indossare le Ffp2, peraltro obbligatorie nel caso in cui anche un solo compagno risulti positivo. E' proprio con il diffondersi di queste, che sorgono almeno tre problemi.

L'acquisto nelle farmacie convenzionate

Primo, chi deve acquistarle? Teoricamente, secondo quanto annunciato dal governo, le Ffp2 dovrebbero essere consegnate alle scuole e qui distribuite gratuitamente. La realtà però è diversa ed è contenuta nella recente circolare ministeriale (n. 110 del 1° febbraio 2022), che invita le scuole ad acquistare i dispositivi presso le farmacie convenzionate, a costi calmierati sì, ma non tra i più bassi, come ha denunciato l'associazione Dirigentiscuola, per voce del presidente Attilio Fratta: “In base alle ultime disposizioni, i dirigenti scolastici dovrebbero recarsi presso le farmacie convenzionate per ordinare le mascherine FFP2 al prezzo calmierato di 75 centesimi l'una e sarà poi il governo a liquidare le fatture. Ma, incredibile, le stesse mascherine sono vendute sulla piattaforma MEPA a € 0,20. Un fatto gravissimo e un enorme danno erariale. Se consideriamo quante mascherine servono a una scuola in un mese o in un anno, il costo aggiuntivo è altissimo”, ha dichiarato Attilio Fratta, che ha anche provveduto a segnalare il tutto sia al Capo di Gabinetto che al Capo Dipartimento e auspica che il Generale Figliuolo annulli immediatamente il protocollo o lo adegui ai prezzi di mercato.

“Inadatte ai bambini”

Il secondo problema, relativo all'uso delle Ffp2 a scuola, riguarda la salute: “Stiamo parlando di bambini anche di 6 o 7 anni, costretti a portare un dispositivo altamente filtrante per anche più di 8 ore al giorno – scrive Luca Cartapatti su Altroconsumo - Ma siamo davvero sicuri che questi presidi sanitari siano adatti ai bambini? La risposta è no, non lo sono. Quelle vendute come 'per bambini' sono in realtà Ffp2 per adulti di taglia small e non dispositivi omologati per i bambini; le Ffp2 sono infatti progettate per garantire la massima protezione a un lavoratore, ovvero a un soggetto di età adulta, essendo dispositivi di protezione individuale destinati a un uso industriale. Tutte le prove e i requisiti previsti dalla normativa tecnica di riferimento (la EN 149) sono pensati per questa sola categoria: adulti lavoratori. Ciò pone dubbi sull’effettiva capacità protettiva offerta da una mascherina che deve essere perfettamente aderente al viso se indossata da soggetti con una fisionomia così diversa come i bambini. Non solo. I bambini hanno una capacità polmonare non paragonabile a quella di un individuo adulto: dal momento che, come detto, lo standard di riferimento non prevede la possibilità di progettare e realizzare Ffp2 destinate a bambini, quali effetto può avere l'utilizzo prolungato di un presidio sanitario per adulti su soggetti così giovani?”. Per questo, Altroconsumo, insieme alle altre organizzazioni di consumatori del Cncu e ad Assosistema - Confindustria, ha scritto al commissario straordinario per l'emergenza Figliuolo e ai ministri Speranza e Bianchi, per chiedere una modifica dell’attuale normativa che disciplina l’utilizzo di Ffp2: “Chiediamo che i bambini dai 6 ai 14 anni possano continuare a fare ricorso alle normali mascherine chirurgiche (anziché alle Ffp2), il cui utilizzo, pur garantendo un adeguato livello di protezione contro il virus, comporta un minore affaticamento respiratorio per i più piccoli”.

Le mascherine trasparenti non sono Ffp2. “E si appannano”

E poi, c'è un terzo problema, che riguarda gli alunni sordi: le mascherine Ffp2 impediscono la lettura del labiale. “A novembre erano state distribuite nella classe di mio figlio le mascherine trasparenti – racconta una mamma - Da gennaio, tutti con la Ffpr: così mio figlio non può più leggere il labiale”. Un problema denunciato anche dal Coordinamento insegnanti di sostegno, che ha raccolto alcune testimonianze, che raccontano di un problema esistente in realtà ben prima della diffusione delle Ffp2 in classe. Se da un lato infatti si è assicurata alle classi con studenti sordi la distribuzione, tra docenti e alunni, di mascherine trasparenti, di fatto queste non sono arrivate in tutte le scuole. “Da una rapida indagine che abbiamo fatto tramite i nostri social – racconta Evelina Chiocca, presidente del Ciis – in molte classi con studenti sordi le mascherine con la finestra non sono mai arrivate”. Lo conferma il racconto di una mamma: “ Nella scuola di mia figlia ho fatto richiesta io, perché la scuola neanche sapeva di questa possibilità. Ora, la mascherina trasparente c'è, ma viene utilizzata solo dall'insegnante di sostegno!”.
E poi, laddove siano arrivate, le mascherine trasparenti si sono rivelate per lo più inutilizzabili. Perché? “Perché si appanna e devo continuamente asciugarla”, spiega un'insegnante. “Io le trovo pessime – afferma un'altra insegnante - Diventano inutili nel momento in cui la trasparenza viene oscurata dalle goccine di umidità e nessuno più può visualizzare il labiale”.

Chiara Ludovisi

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)