Quest’anno l’orribile virus che attacca il sistema relazionale prima di quello neurologico e respiratorio ci impedirà la festa, ma non la preghiera: nei momenti di crisi la roccia che è Dio resta. E proprio in questa preghiera, in cui ringrazieremo il Signore per i doni dell’anno che si chiude, gli affideremo l’anno che verrà, perché possa tornare a fiorire per tutti la gioia della festa, del ritrovarsi e degli abbracci
Idee
Jean Paul Sartre, il filosofo ateo dell’esistenzialismo nichilista dell’Essere e il Nulla, in occasione della sua prigionia nel lager nazista di Treviri nel 1940, scrisse, per il Natale di quell’anno, una pièce teatrale in sette scene, intitolata "Bariona, il figlio del tuono", nella quale si trovò a recitare lui stesso la parte di Baldassarre, uno dei magi portatori di speranza. Una storia estremamente attuale.
Un video distribuito sui social dai canali dell'ong a livello internazionale e una campagna affissione in 100 postazioni nelle metropolitane di Milano. L'augurio per il 2022 è poter vivere un anno senza guerra
La presidente dell'Ordine degli Psicologi della Toscana, Maria Antonietta Gulino: "Aumentano depressione, ansia e sfiducia". L'invito alla regione ad approvare una legge per introdurre lo psicologo di base, a fianco del medico e del pediatra
Nel decreto approvato ieri sera dal Consiglio dei ministri, i vaccinati che hanno già ricevuto la terza dose e asintomatici potranno evitare la quarantena in caso di contatto con un positivo. “Un compromesso finalizzato ad evitare che il Paese si blocchi”, commenta Walter Ricciardi, ordinario d'Igiene e Medicina Preventiva dell’Università Cattolica Sacro Cuore di Roma e consigliere scientifico del ministro della Salute per la pandemia da coronavirus
Le associazioni familiari: "Salvaguardare salute ed economia senza dimenticare le esigenze delle famiglie". Il Forum auspica misure articolate, come il ritorno del lavoro flessibile e strumenti di sostegno diretto
Dal vaccino alla difficoltà di acquistare presidi anti-contagio. "Paradossale che da noi si programmi la terza dose o Stati come Israele pensino alla quarta, quando molti come il Congo o il Sud Sudan non hanno immunizzato neanche il 2% della popolazione". L'analisi di Guglielmo Micucci, direttore generale di Amref Health Africa - Italia
Il monito del Papa è “assolutamente da sottoscrivere, perché è qualcosa che si sta dicendo da 30 anni.
“Quella che ha sollevato ieri il Papa è la nuova questione sociale ed è la grande battaglia alla quale stiamo dedicando la nostra vita”.
"E' stato per lunghi anni amico della Comunità, con cui ha condiviso in tante occasioni momenti di preghiera e battaglie per la pace e il futuro dell'Africa". Il 26 maggio 1988 aveva inaugurato la 'Tenda di Abramo', la prima casa dedicata ai profughi
Il presidente della Comunità di Capodarco propone la sua personale riflessione, caratterizzata da spunti che toccano diversi aspetti della vita comunitaria, dalla persona ai progetti, fino agli orientamenti e le difficoltà che una realtà così ampia riscontra quotidianamente lungo il suo percorso. Partendo da quei principi che nel Natale di 55 anni fa portarono alla nascita del modello Capodarco
"Penso a tutti gli ammalati che abitano le corsie dei nostri ospedali e che, talvolta, hanno perso la capacità di attendere e vivono prigionieri delle loro paure e fragilità, chiusi alla speranza. Penso a tutti i poveri e bisognosi che sono spogliati della loro dignità umana; a coloro che hanno trovato porte e frontiere chiuse a causa di tanta indifferenza ed egoismo o a tutti quelli che si trovano a vivere lontani dai loro affetti più cari". Parla don Paolo Mulas, giovane cappellano ospedaliero, secondo il quale il Natale ci chiama a "custodire la fragilità di una vita messa alla prova"
Papa Francesco si è soffermato sulla questione migratoria nel Mediterraneo in ogni passaggio del recente viaggio a Cipro e in Grecia (2-6 dicembre). Nell’indifferenza si consuma la stessa identità europea
“In questo anno abbiamo ascoltato il silenzio del pianeta, abbiamo avuto paura ma abbiamo reagito, costruendo una nuova solidarietà, perché nessuno è al sicuro da solo”.
Siamo giunti ormai a Natale e, dopo un lungo tempo di preparazione con le sue difficoltà e le fatiche, ci siamo impegnati a percorrere il tratto di strada guidati dalla Parola di Dio. Il cammino non è stato semplice anche a causa del risveglio della pandemia. Le paure, le ansie, il bisogno quasi di voler esorcizzare con forza il virus, il contatto con il limite, l’esperienza del senso di impotenza, la ricerca affannosa di segni rassicuranti spesso non ci hanno permesso di alzare il capo, per scorgere la presenza del Signore, anche durante il cammino incerto.