Idee

Pubblichiamo la prefazione al libro "Discernere da giovani. Vol. 1 - Gli ostacoli" di don Alessandro Di Medio, un manuale in più volumi che vuole trasmettere a ragazzi e ragazze di oggi un metodo ultramillenario per apprendere quest’arte tanto importante per scoprire chi si è davvero e chi si è chiamati a essere

“L’Ecomuseo del Mar Piccolo è il risultato di un percorso di progettazione che ha visto coinvolte, oltre al Comune, anche numerose associazioni del territorio. È uno strumento di conoscenza, tutela e valorizzazione e sensibilizzazione del paesaggio, inteso a tutto tondo, cioè un contenitore di storia, identità, tradizioni e anche di bellezze naturali”.

« Continuerò ad impegnarmi con tutte le mie forze affinché anche l’editoria locale continui ad avere non ristori, ma sostegni. Perché una democrazia liberale compiuta non può fare a meno di una stampa locale, libera, indipendente e professionale». La promessa è di Giuseppe Moles, Sottosegretario all’Editoria, enunciata dal Salone del Libro di Torino, luogo simbolo in questi giorni della rinascita culturale del Paese.

Una prima domanda che ci poniamo quando si sente parlare di ministerialità dei laici, è la seguente: quale potrebbe essere il ruolo dei laici in una Chiesa in evoluzione? Ciascuno di noi ha ricevuto una chiamata ad andare ed annunciare una Parola acquisita che, in virtù di una vocazione, possiamo testimoniare ed annunciare. Il binomio Vocazione - Missione oggi non è riferito solo al mondo “ecclesiale” ma ad ognuno di noi: ciascuno di noi riceve una missione nel mondo in virtù del battesimo ricevuto. Si tratta quindi di un binomio che coinvolge tutti nella Chiesa e di un cammino da intraprendere insieme, laici e consacrati

Parcheggiati. E pure comodamente. No, per Mario Pollo, antropologo dell’educazione, già docente di sociologia e pedagogia all’Università Lumsa di Roma, i giovani hanno desiderio di partecipare e vogliono contare. È il caso del movimento Friday for future e della giovane attivista Greta Thunberg o della grande partecipazione al Salone del libro di Torino. Anche perché, come spiega al Sir, una società che non pensa ai giovani non sa guardare nemmeno al proprio futuro

«Voglio chiedere, in nome di Dio, ai Paesi potenti di cessare le aggressioni, i blocchi e le sanzioni unilaterali contro qualsiasi Paese in qualsiasi parte della terra. No al neocolonialismo. I conflitti si devono risolvere in istanze multilaterali come le Nazioni Unite. Abbiamo già visto come finiscono gli interventi, le invasioni e le occupazioni unilaterali, benché compiuti sotto i più nobili motivi o rivestimenti. Questo sistema, con la sua logica implacabile del guadagno, sta sfuggendo a ogni controllo umano. È ora di frenare la locomotiva, una locomotiva fuori controllo che ci sta portando verso l’abisso. Siamo ancora in tempo».