Idee

Amnesty International e la campagna Stop Killer Robots, di cui fanno parte oltre 180 organizzazioni di 66 stati (in Italia, la Rete Pace Disarmo), hanno diffuso un filtro per i social media che fornisce una visione terribile di un futuro di guerra, operazioni di polizia e controllo delle frontiere. “Le macchine non possono fare scelte di tipo etico…”

Pregare per tutti i defunti, come facciamo nell’odierna ricorrenza, significa allargare i confini dei nostri cuori, e ricordarci che alla tavola del Padre, nella famiglia di Dio, ci sono tanti altri che magari in vita sono stati dimenticati da tutti, forse addirittura schifati e schivati, morti di freddo e di mare, di miseria e sfruttamento, morti di cui non ci importava quando erano vivi, e che però la Chiesa ci impone di trattare come fratelli almeno oggi, adesso che sono morti, nella speranza che un giorno proprio costoro possano accoglierci nella Casa del Padre, invitandoci dal suo interno a unirci a loro nella pace

Il nostro Paese ha le carte in regola per costruire un futuro più solidale e più giusto oltre la pandemia e anche per giocare un ruolo significativo nella comunità internazionale.

Fu un pontefice, Gregorio IV a istituire la solennità del primo Novembre chiamandola “giorno di Ognissanti” (in inglese “All Saints” oppure “All allows day”) al fine di cancellare i riti pagani e di stregoneria che si tramandavano con Halloween. È importante non definire questo fenomeno una festività e tanto meno confonderlo o sincretizzarlo con la festività di Ognissanti e Commemorazione dei defunti, intrecciando realtà completamente diverse. Non si presta sufficiente attenzione ai pericoli per la gioventù. Noi cattolici siamo chiamati in questi giorni a mettere l’accento sulla meravigliosa vita di persone realmente vissute e che hanno testimoniato la luce e la gioia dell’esistenza: i Santi

Cinzia Verzeletti, coordinatrice dell’Alleanza Europea Laudato Si’ (ELSiA): “Il vero punto di forza per il cambiamento è la responsabilità individuale. I leader politici vivono nella sfera della politica e rispondono con tempi della politica. Solamente con una responsabilità personale dell’individuo e solidarietà intergenerazionale, solamente mettendo in atto quella conversione ecologica a cui ci richiama Papa Francesco, ognuno di noi può essere il motore del cambiamento che chiediamo. Mantenere alta l’attenzione sulle responsabilità politiche dei governanti e dei governi è uno dei tasselli fondamentali del processo democratico, ma dobbiamo mantenere altrettanto alto l’impegno individuale, in tutti i settori in cui operiamo”

100 giovani delegati delle Conferenze episcopali di tutta l’Unione europea si sono dati appuntamento a giugno per una “Youth Convention on the Future of Europe”. È stato redatto un Report finale che è stato consegnato alle istituzioni europee attraverso la piattaforma digitale che la Conferenza sul futuro dell’Europa mette a disposizione e presentato ai vescovi dell’Ue riuniti a Bruxelles in plenaria. Emilio Dogliani, responsabile per le politiche giovanili della Comece, insieme a Alix de Wasseige: “C’è una richiesta molto forte da parte dei giovani di un’Unione europea che promuova i valori di solidarietà, fratellanza, rispetto reciproco. Un’Unione europea che si impegni concretamente per la sostenibilità e che non lasci indietro nessuno. Possiamo definirli valori cristiani. Li proponiamo come valori per un nuovo umanesimo in Europa”

Siamo chiamate ad essere segno della gratuità ricevuta e offerta da Colui che è la sorgente dell'Amore. Grazie Papa Francesco per questa provocazione. Una provocazione che può far male, ma che può davvero essere di stimolo di ritornare alla bellezza e verità di ciò che siamo

Un buon segnale la legge sulla parità retributiva uomo - donna, ma occorre affrontare anche il tema della "conciliazione casa - lavoro" e serve "un nuovo welfare di famiglia". A tre giorni dall'approvazione del provvedimento, la responsabile Coordinamento donne Acli indica alcune piste su cui lavorare per superare il divario di genere e favorire realmente l'occupazione femminile per una società più equa e inclusiva. Ma, avverte, le disuguaglianze di genere si combattono soprattutto con l'educazione, a partire dall'asilo