Il matrimonio rimandato. In Italia ci si sposa sempre di meno
L’osservazione dei risultati dell’ultimo report Istat su Matrimoni, unioni civili, separazioni e divorzi dell’anno 2020.
Il matrimonio è stato messo da parte? Sorge questa domanda dopo l’osservazione dei risultati dell’ultimo report Istat su Matrimoni, unioni civili, separazioni e divorzi dell’anno 2020. Sono stati contratti solamente 96mila 841 matrimoni, tra cui 69mila 743 sono stati i primi matrimoni. Di questi solo il 28,9% sono stati celebrati con rito religioso.
Con pochi numeri su descrive un’accelerazione brusca. Il calo progressivo e regolare che aveva segnato la diminuzione dei matrimoni in Italia è diventata un crollo verticale. Più del 47% di nozze in meno e soprattutto oltre il 52% di prime nozze rispetto al 2019.
Nell’Italia con una struttura di popolazione che diminuisce continuamente il numero dei nati riduce le fasce di popolazione giovanile, quelle che generalmente si sposano. Le rilevazioni ormai da quasi due decenni certificano questa tendenza. Davano respiro le celebrazioni dei matrimoni misti o dei matrimoni di non italiani e le unioni in seconde nozze. L’anno della pandemia ha dato un colpo determinante.
Possiamo rispondere: Si, il matrimonio è stato messo da parte. Ma la conclusione è parziale, perché si apre una nuova questione: Siamo davanti a un tempo di sospensione temporanea oppure definitiva?
Ci sono molte persone, infatti, che hanno rimandato la celebrazione delle loro nozze in un anno terribile. Molto probabilmente saranno tanti tra quelle sono giovani che si vorrebbero sposare per la prima volta, perché il matrimonio non è solo un contratto, è una festa, un evento di gioia da condividere con parenti e amici. Quindi ci sarà sicuramente un incremento nell’anno seguente, fatte salve la crisi economica e lavorativa che ancora colpisce soprattutto le giovani generazioni.
C’è, però, anche la consapevolezza che in Italia ci si sposa sempre meno e non sono nemmeno le unioni civili a incrementare in modo così importante da compensare la mancanza. Semplicemente molti ragazzi e ragazze non si sposano, scelgono di rimanere single. Questa tendenza è culturale, evidenzia uno stile di vita diverso meno legato alle relazioni e più incentrato su progetti di vita individualizzati che puntano alla costruzione di una carriera professionale soddisfacente, che ricercano l’autonomia personale. L’idea di sposarsi viene rimandata, come idea possibile, romantica, ma non impellente. Così i giovani diventano più adulti e meno disponibili a mettere in comune una vita, a rinunciare alle proprie abitudini. In queste situazioni il matrimonio viene messo veramente da parte.