Idee

A metterli tutti insieme nello stesso posto, i sacerdoti diocesani italiani riempirebbero lo Stadio Via del Mare di Lecce. Nel 2020, infatti, il totale dei sacerdoti è pari a 31.793 unità. Erano 38.209 nel 1990: il calo, in trent’anni, è stato del 16,5 per cento con 6.416 sacerdoti in meno, ma solo negli ultimi dieci anni il clero è diminuito dell’11 per cento.

L’Italia? Il Paese in cui il 5,9 per cento della popolazione pensa che il Covid non esiste: tre milioni di persone. Il 10,9 per cento invece è convinto che il vaccino sia inefficace (6 milioni). Per il 31,4 per cento, invece – di fatto, uno su tre – il vaccino è un farmaco sperimentale, testato su cavie umane attraverso la campagna vaccinale in corso in tutti i Paesi del mondo (pardon, in quelli ricchi, ai poveri lasciamo solo gli scarti: 7 per cento i vaccinati
in tutta l’Africa…).

“Un dialogo stretto e intellettualmente onesto” tra ebrei e cristiani, nel rispetto “delle differenze e nella conoscenza delle reciproche tradizioni”, assecondando il desiderio di “condividere e camminare insieme” con “cura e attenzione nel tessere relazioni autentiche e generative di progettualità”. Così il segretario generale della Conferenza episcopale italiana, mons. Stefano Russo, intervenuto ieri alla tavola rotonda “L’impegno per il dialogo nella scuola: i testi Irc”, che si è svolta nell’ambito del XLI incontro nazionale dei “Colloqui ebraico-cristiani” a Camaldoli

“Esiste una pastorale che si può vivere a livello di olfatto? Sì, Papa Francesco parla dell’odore delle pecore. Esiste una pastorale dell’udito? Certo, iniziamo il cammino sinodale, siamo in una fase di ascolto. Esiste una pastorale del gusto? Il Signore ci dà il pane suo da mangiare. Esiste una pastorale del tatto? Quanto è bello appoggiare una mano su un viso dove ci sono lacrime che sgorgano”: a parlare al Sir è il parroco non vedente di Pachino