Si prevedono procedure accelerate ai confini. Ripamonti: “Misure ideologiche e demagogiche di chi vuole irrealisticamente un’Europa chiusa, isolata e sempre più fortezza impenetrabile”
Idee
Inizia oggi, a Roma, la Conferenza dei servizi Acli. Tra i temi trattati l’importanza dell’economia sociale generata dal mondo Acli e l’impatto della pandemia tra gli operatori. Il presidente: “Terzo settore aiuta le istituzioni a rispondere meglio ai cittadini e aiuta i cittadini ad essere più ascoltati e più vicini alle istituzioni”
I vaccini Covid per i bambini della fascia 5-11 anni – due somministrazioni di 10 mcg (contro i 30 mcg previsti per adolescenti e adulti) di siero Comirnaty di Pfizer), con un intervallo di 21 giorni – saranno disponibili nell’Ue dal 13 dicembre. Lo ha annunciato ieri la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. E ieri è arrivato anche il via libera dell’Aifa, ma molto genitori sono esitanti.
"Più vacciniamo, più impediamo alle varianti di prendere il sopravvento", spiega la responsabile del Centro di vaccinazione del Policlinico Gemelli di Roma, commentando la diffusione della variante B.1.1.529, nota come Omicron e definita "of concern" (preoccupante) dall'Oms. Troppo presto, avverte, per esprimersi sulla sua patogenicità e sull'efficacia dei vaccini: "Occorrono dati consolidati". Tuttavia un fatto è certo: "La salute globale richiede solidarietà vaccinale"
Oxfam e Federazione Chiese Evangeliche chiedono di introdurre in Italia il modello della community sponsorship già sperimentato in paesi come il Canada. La proposta inserita in un emendamento alla legge di Bilancio: “Senza l’appoggio del M5S non passerà”. Ecco cosa prevede
5 dicembre. Giornata internazionale del volontariato, un volontariato che deve ritrovare la sua specifica identità, distinguendosi all’interno del Terzo settore
Alla fine, la Commissione europea lo ha ritirato. Quel documento (interno) che indicava ai funzionari una serie di comportamenti e scelte di linguaggio per essere quanto più inclusivi e quanto meno discriminatori possibile «non era maturo» e «non rispettava gli standard europei». Che dire: il testo conteneva molte cose sacrosante, già in uso non solo nei corridoi dei Palazzo del quartiere europeo di Bruxelles.
Rimaniamo muti e impotenti di fronte alle immagini che scorrono che mostrano bambine e bambini, giovani e famiglie schierati davanti a un filo spinato che separa la Polonia dalla Bielorussia. Continuiamo a sentirci colpiti dalle notizie dei naufragi di improbabili imbarcazioni che affrontano la traversata verso le coste del Sud Europa tra le onde novembrine del Mar Mediterraneo e rimaniamo quasi sbalorditi, quando apprendiamo che le stesse imprese sono tentate nel Canale della Manica da ragazze e ragazzi accampati a Calais che vogliono raggiungere il Regno Unito dalla Francia.
“Bisogna raccogliere e far sviluppare i segnali positivi per tenere viva la speranza”. Lo ha detto l’arcivescovo di Taranto, mons. Filippo Santoro, portando la sua testimonianza all’interno del dibattito che è seguito alla presentazione del Rapporto Svimez 2021, a Roma.
La Commissione degli episcopati dell’Unione europea (Comece) “accoglie con favore” il ritiro delle linee guida interne della Commissione europea sulla comunicazione inclusiva ma sulla parte relativa soprattutto al Natale, il presidente dei vescovi Ue, card. Jean-Claude Hollerich, avverte: “Il prezioso principio dell’inclusione non dovrebbe causare l’effetto opposto dell’esclusione”.
Ci sono alcune domande che, nella Chiesa, dobbiamo avere il coraggio di farci, sporcandoci le mani e andando a fondo del variopinto ciarpame della cultura pop, nella speranzosa certezza di trovare delle perle preziose che ci permettano di dialogare con la gente, specialmente con le generazioni più giovani, a partire da loro, sul loro livello, con un linguaggio loro comprensibile, così da poter davvero decodificare anche per loro l’annuncio di un Vangelo che altrimenti rischia di riversare la sua luce sempre sui soliti, che peraltro sono sempre di meno. Di questo si occuperà d’ora innanzi la rubrica quindicinale “Decoder”
"Rivedere i criteri di accesso per permettere ai poveri che non la ricevono di accedere alla misura e continuare il percorso di rafforzamento amministrativo sui comuni, sugli assistenti sociali e sui centri per l'impiego". Ma anche "guardare al reddito nella sua completezza e prevedere il rafforzamento dei livelli locali" e raccordare il reddito agli altri programmi nazionali di intervento sul lavoro e sul sociale. Sono alcune delle priorità irrinunciabili per un riordino del reddito di cittadinanza secondo la sociologa Nunzia De Capite, di Caritas italiana. Che giudica le modifiche previste nella Legge di bilancio solo "un giro di vite sui controlli"
La storia di “Mario”, tetraplegico di Pesaro, e la volontà di porre fine alla sua vita rimettono al centro del dibattito italiano il tema del suicidio assistito
Accanto ai fragili e nelle situazioni familiari delicate. La visione degli assistenti sociali dopo due anni di pandemia: la giustizia sociale è un patto da conquistare con la Chiesa
È l’unico servizio che sulla realtà del Covid-19 non sforna numeri sanitari ma dà il senso di quanto sta accadendo a livello sociale.