La montagna di domani, tra isolamento e spopolamento. La solitudine tra fiocchi di neve
Da un versante della montagna l’aumento dei turisti, dall’altro lo spopolamento degli autoctoni a causa di servizi mancanti. Per recuperare la vita serve sensibilità e saper toccare con mano ciò che ci appartiene. I mesi di reclusione hanno acuito il senso di isolamento degli abitanti delle aree montane, mettendo a nudo un processo che rischia così di essere irreversibile
Immaginate una montagna stilizzata, con un cucuzzolo su cui convergono due linee a mo’ di triangolo. Da un versante c’è un dato che ci lascia in eredità il 2020: più 30 per cento di turisti di prossimità. Sull’altro versante, invece, un numero, 46, che corrisponde agli sportelli bancari chiusi negli ultimi dieci anni nel Bellunese. La montagna veneta che attraversa lockdown e pandemia ha due popolazioni a cui badare, quella occasionale e quella radicata; quella che riempie le piste e i rifugi cinque mesi l’anno e...