L’estate è un periodo particolarmente difficile che chi si trova a vivere “dentro”: caldo, sovraffollamento, solitudine. Solo negli ultimi giorni si contano tre gesti estremi. Ne parliamo con l’ispettore generale dei cappellani nelle carceri italiane
Idee
Il Centro di ricerca e studi sulla salute procreativa dell’Università Cattolica ha promosso un corso per fare il punto sul fenomeno, riflettere sulle cause e proporre nuove soluzioni
Per contrastare la crisi, dice al Sir la vicepresidente di Aibi-Amici dei bambini e del Forum nazionale delle associazioni familiari, soluzioni possono essere “semplificazione dell’iter e tempi perentori per l’idoneità, gratuità, accordi bilaterali con i Paesi d’origine dei bambini e qualcosa di nuovo che possa meglio rispondere ai bisogni dei bambini/ragazzi abbandonati”
“È un dato di fatto che cozza con la realtà: un milione e mezzo di giovani, giunti da tutto il mondo a Lisbona per la 37ª Giornata mondiale della gioventù, non fa notizia.
“Anche le ultime lacrime per piangere tanti innocenti morti in mare sono finite. Non c’è più spazio nemmeno per le parole di circostanza, troppo spesso dense di ipocrisia. È solo tempo di agire, ripristinando diffusamente i dispositivi di salvataggio in mare delle Ong”.
«Brutta invenzione il turismo! Una delle industrie più malefiche! Ha ridotto il mondo a un enorme giardino d’infanzia, a una Disneyland senza confini». Bizzarra citazione per iniziare un pensiero libero nel numero del 15 agosto, nel cuore del periodo di vacanza per antonomasia.
“Missionare” non è una scelta elettiva, una delega, un’opportunità, una convenzione o un ufficio. È la sorgente che irrora le radici, è la vocazione di chi è amato e può solo restituire amore. È il dono più prezioso dello Spirito, che ci rende idonei, capaci, pronti, prodighi, dedicati, offerti. Quando la missione di Cristo ha inizio nella nostra vita, noi non smettiamo più di essere missionari! E allora non ci sono più “giovani e anziani”, perché il Vangelo ringiovanisce il mondo e la Chiesa non invecchia, l’amore si effonde, la gioia si diffonde!
“Missionare” non è una scelta elettiva, una delega, un’opportunità, una convenzione o un ufficio. È la sorgente che irrora le radici, è la vocazione di chi è amato e può solo restituire amore. È il dono più prezioso dello Spirito, che ci rende idonei, capaci, pronti, prodighi, dedicati, offerti. Quando la missione di Cristo ha inizio nella nostra vita, noi non smettiamo più di essere missionari! E allora non ci sono più “giovani e anziani”, perché il Vangelo ringiovanisce il mondo e la Chiesa non invecchia, l’amore si effonde, la gioia si diffonde!
La storia della Chiesa ci consegna da sempre nel suo percorso secolare una certezza: il Signore Gesù vivo e vero presente nell’Ostia. I ragazzi del mondo che questa sera si ritroveranno con il Papa al Parque Tejo di Lisbona saranno testimoni di questa certezza perché anche loro si nutriranno di questo Pane. Ci si emoziona nel pensare alle diverse modalità con le quali si accosteranno a questo mistero. Non saranno soli. Ad accompagnarli un ragazzo quindicenne, nostro contemporaneo, che certamente boomer non era: Carlo Acutis che proprio nell'Eucaristia aveva trovato, diceva, "la mia autostrada per il cielo"
Testimoni o influencer? Come definire i cristiani che abitano i social per raccontare la loro fede? Il Dicastero per la comunicazione ha organizzato per questa sera (4 agosto) il primo Festival mondiale degli influencer cattolici. A Lisbona, durante la Giornata della gioventù. L’iniziativa si colloca all’interno dei lavori per il Sinodo digitale, che attraverso il progetto "La Chiesa ti ascolta" vuole portare i riflettori della Chiesa su quello che sta accadendo nel continente digitale, o meglio su quello che il popolo di Dio presente sui social sta già vivendo
Gesù ci chiede di osare, di non avere paura, di sporcarci le mani, di seminare il bene. Si vive una volta sola. Bisogna fare centro. Respirare questo nostro tempo– prezioso, unico, irripetibile - a pieni polmoni. Imparare a costruire ponti per permettere all’altro di attraversare i fiumi dello scoraggiamento, del dolore, dell’angoscia, della morte. Chi ama – come Gesù - sente il bisogno di dare, dare, dare. Le proprie cose, il tempo, le attenzioni, le coccole, la vita
L’eco della controffensiva ucraina si propaga in molti dei Paesi che vorrebbero presto la fine del conflitto alle porte dell’Europa, ma non deve illudere perché i russi si portano avanti al confine settentrionale e mantengono le fortificazioni create. Anche i droni che attaccano la città di Mosca non devono depistare: sono operazioni speciali che hanno un “effetto specifico e limitato”, come spiega al Sir il direttore della Nato defense college foundation (Ndcf), Alessandro Politi. Nodo cruciale è l’accordo per sbloccare il trasferimento del grano per il quale il presidente russo si è tirato indietro e che determinerà dure conseguenze per poveri e ricchi
L'Unesco chiede di inserire Venezia nella danger list, ossia nella lista dei Patrimoni dell'umanità a rischio, ma per Lorenzo Colovini “il concetto di salvaguardia non può che essere declinato olisticamente, tutelando anche le opportunità di sviluppo delle attività economiche antagoniste al turismo, e quindi le prospettive di vita e di attrattività del luogo”
Nel suo primo importante discorso al Centro culturale di Belém è emersa una visione completa delle relazioni, tra persone, comunità e paesi, offerta ai tantissimi giovani provenienti da ogni angolo della terra per vivere insieme un’esperienza per molti alla luce della fede, per alcuni nella dimensione di ricerca o di risposta ad un annuncio. Secondo ciò che lo Spirito ispira
I giovani, con la loro vita inondata di ipotesi, hanno bisogno di catechesi, di Parola che dia loro un significato per salvarsi dalla banalità degli influencer, dispensatori grossolani di luoghi comuni e psicobanalisi, come un comico l’ha definita genialmente. Se non faremo catechesi ai giovani, avremo interrotto il flusso della traditio, necessaria perché ci siano dei figli di Dio nella prossima generazione, che vivano tutto in dialogo con il Padre, perché avremo fatto anche noi l’errore di molti padri: risolvere i problemi pratici dei figli e non aver parlato al loro cuore. Forse anche di noi (come dei loro padri biologici) i giovani diranno: mio padre non mi ha fatto mancare niente, ma non mi ha detto niente di importante, e la vita l’ho imparata altrove. Magari su Instagram o Tik Tok...