Idee

L’attacco di Hamas, la risposta israeliana: aggressori e aggrediti. Ma in mezzo a missili e bombe c’è la gente comune, vittima della violenza generata da decisioni "politiche" che passano sopra la testa dei cittadini. Morti, feriti, ostaggi, distruzioni: nessun popolo esce vincitore da una guerra. Come sta accadendo in Ucraina, nello Yemen, in Sudan e in tante, troppe regioni del pianeta

Un prete, contrariamente a un pittoresco guru da salotto, provoca già con la sua sola esistenza a pensare a una “realtà altra”, in cui le libere scelte di ognuno sono determinanti per l’eternità; il guru invece ti ricorda quella figura paterna, amica, cui confidare i casini che hai combinato e con cui magari prendere una birra facendoci una risata. Il prete rievoca il padre che hai in casa, con tutta la portata conflittuale eppure vitale del rapporto che hai con lui dalla tua nascita

Santuari e luoghi santi aperti per garantire ai pellegrini ancora rimasti in Terra Santa di "condurre la loro esperienza spirituale nel migliore dei modi", ma anche un invito alla prudenza, alla moderazione e alla preghiera. Dopo l'attacco di Hamas a Israele, a parlare è il Custode di Terra Santa, Francesco Patton: "Quanto è accaduto non è una reazione ad una passeggiata sulla Spianata delle Moschee ma è qualcosa di altamente organizzato"

"Possiamo chiamarlo anche l'11 Settembre di Israele ma ciò che balza agli occhi, in questo caso, è il salto di qualità che supera l’azione terroristica". Così Matteo Bressan, docente di studi strategici presso la Lumsa-Master school, legge l'attacco di Hamas ad Israele. Un salto di qualità che infligge una dura prova al mito della sicurezza, un vanto per Israele. Dietro l'aggressione militare l'ombra nitida dell'Asse della resistenza, Iran e Hezbollah libanesi

Il Poverello di Assisi parla ancora oggi con la sua vita alla nostra storia. L’esperienza di Francesco è attuale e può aiutare molti a ripensare oggi la propria vita, soprattutto perché l’individuo, rivendicando spesso i diritti e non rispettando i doveri, fa coincidere tutto il mondo con se stesso: tutto parte da sé e tutto finisce con sé. Occorre una seria riflessione, per aprire nuovi processi formativi che permettono lo sviluppo integrale della persona, come ha fatto Francesco.

Un ministro per l’immigrazione è la figura che sarebbe in grado di avere una visione coerente su scuola, università, sanità. In Spagna e Francia già esiste. Le migrazioni sono cambiate nell’era della globalità. Non esiste un Paese che abbia un unico flusso: in Germania ogni tre arrivi ci sono due tedeschi con la valigia. La protezione momentanea agli ucraini ha funzionato: si può replicare?