Idee

Il Poverello di Assisi parla ancora oggi con la sua vita alla nostra storia. L’esperienza di Francesco è attuale e può aiutare molti a ripensare oggi la propria vita, soprattutto perché l’individuo, rivendicando spesso i diritti e non rispettando i doveri, fa coincidere tutto il mondo con se stesso: tutto parte da sé e tutto finisce con sé. Occorre una seria riflessione, per aprire nuovi processi formativi che permettono lo sviluppo integrale della persona, come ha fatto Francesco.

Un ministro per l’immigrazione è la figura che sarebbe in grado di avere una visione coerente su scuola, università, sanità. In Spagna e Francia già esiste. Le migrazioni sono cambiate nell’era della globalità. Non esiste un Paese che abbia un unico flusso: in Germania ogni tre arrivi ci sono due tedeschi con la valigia. La protezione momentanea agli ucraini ha funzionato: si può replicare?

Ci sono fenomeni di cui occorre semplicemente prendere atto e agire di conseguenza. Uno di questi è l’aumento costante delle persone che vivono sole, a volte per scelta propria a volte no, spesso perché anziane, ma non sempre. Attorno a noi cresce una società in fase di mutamento rapido, una trasformazione che non rappresenta certo una novità eppure non riusciamo ad appropriarcene fino in fondo, almeno nelle organizzazioni ecclesiali.

"Si fa di tutto per bloccare le partenze e fare accordi di esternalizzazione, pagando gli Stati perché trattengano le persone, ma non si affronta il nodo centrale che è il salvataggio in mare". Lo dice al Sir padre Camillo Ripamonti, presidente del Centro Astalli, che interviene anche su alcuni aspetti dell'ultimo decreto legislativo: "Non credo che la questione della fideiussione sia la soluzione al problema, né un disincentivo a partire ma penalizza e criminalizza quelle persone che non avendo altre alternative hanno dovuto affidarsi ai trafficanti. Sembra quasi che la logica che vige nei centri di detenzione in Libia, pagare per essere liberi, si estenda un po' anche all'Europa". Anche "criminalizzare i minori non aiuta e non servirà a trovare soluzioni di politica migratoria". Sul conflitto tra esecutivo e magistratura in seguito alla decisione di una giudice di Catania di non convalidare il trattenimento di tre tunisini nel centro di accoglienza di Pozzallo commenta: "Le ingerenze non aiutano nessuno perché creano conflitti e non aiutano a risolvere le questioni istituzionali".

Chi ha paura dei poveri e degli ultimi? Una rapida carrellata alle prese di posizione della politica di casa nostra, fa pensare a quanto sia rischioso appartenere a una di queste categorie oggi, in Italia (ma non solo). La rassegna non può non partire dal caso della “cauzione” da 5 mila euro che i migranti in arrivo in Italia dovrebbero pagare per non finire in un centro controllato e sorvegliato. 

Il docente di Diritto romano e comparato del prestigioso ateneo britannico descrive la realtà del suo Paese dopo il divorzio dall'Unione europea. Lo fa a partire dalle condizioni di vita e di lavoro dei professori universitari. Il partito conservatore, al potere, non è in grado di ammettere l'errore del referendum sulla Brexit, "né il partito laburista è disposto a riaprire questo vaso di Pandora che divide il Paese a metà"

Quello che la sofferenza degli innocenti snuda, è la durezza di cuore dei presunti adulti, e l’insanabile debolezza che nasconde. Le lacrime di un bambino, la sua silenziosa malinconia che non parla per non turbare il genitore bisognoso di conferme, il cuoricino che si chiude per non sentire e non far sentire il dolore… tutto questo raggiunge quella parte dei nostri cuori induriti di adulti che non è ancora soffocata dalla maschera delle nostre menzogne, e lo fa risuonare di un’analoga sofferenza - ma la sofferenza, a chi non si fida dell’amore, fa paura, e si arriva a volere zittire prepotentemente chi ce la ricorda, chi, volente o nolente, la risveglia in noi