“Il circolo vizioso si può interrompere grazie a quella variabile che si chiama 'perdono', che non vuol dire rinunciare alle proprie ragioni da parte della vittima. Ma è la scelta della vittima che si fa protagonista ed esercita un grande potere: il potere della riconciliazione”, dice al Sir il sociologo
Idee
Chi muore per mano del proprio marito spesso lascia dei bambini o ragazzi, che soffrono per la perdita della mamma e per il mondo che crolla loro addosso. Al Sir racconta la sua storia il figlio di Olga Granà, uccisa il 26 luglio 1997
Morire a ventotto anni per mano dell’uomo che aveva tanto amato e con il quale aveva avuto due figli. Lo stesso uomo che aveva prima conquistato la sua fiducia mostrandosi gentile e poi aveva manifestato il suo vero volto, quello di un violento. La mamma di Stefania Formicola racconta al Sir la sua storia
Due anni fa, dopo l'ultima violenta aggressione, ha denunciato il compagno, padre delle sue figlie: “E' stata durissima: quando sei dentro la violenza, hai un istinto di conservazione. Per riuscire a fare un salto in avanti, serve aiuto. Io l'ho trovato, ma bisogna sostenere queste donne guerriere”
Due padri di fronte a un dolore straziante: l’uccisione violenta di una figlia per l’uno; per l’altro l’improvvisa e crudele presa di coscienza di avere in casa il responsabile di quell’orrore. In questi giorni di profondo smarrimento e di tante parole abbiamo tentato una riflessione con l’aiuto dell’antropologo dell’educazione Mario Pollo
Quattro scuole su dieci si trovano in aree a media ed elevata sismicità, una su cinque in zone a rischio idrogeologico. Nello scorso anno scolastico si sono verificati 61 episodi di crolli; da settembre ad oggi altri 28. Oggi si svolge la XXI Giornata nazionale della sicurezza nelle scuole. Facciamo il punto con Adriana Bizzarri, responsabile scuola di Cittadinanzattiva: "Gli interventi del Pnrr sono importanti ma insufficienti; serve programmazione triennale"
Il governo italiano ha fatto dietrofront e deciso di sottoporre al Parlamento un ddl di ratifica del protocollo per costruire e finanziare centri di accoglienza per migranti in Albania. Secondo il direttore di Caritas italiana, in questo modo “spostiamo solo il problema, non lo risolviamo”: quando le persone usciranno dai centri tenteranno comunque di raggiungere altri Paesi europei attraverso la rotta balcanica. Don Pagniello lancia perciò un appello forte al governo a superare la logica di emergenza e istituire un tavolo nazionale sul sistema di accoglienza, investendo più risorse nella cooperazione internazionale
“Traffico in aumento sull’autostrada A4. Serve la quarta corsia!”, strillano i titoloni di giornale.
Il linguaggio giovanile continua a essere uno stile comunicativo proprio di adolescenti e post-adolescenti, caratterizzato da rapidità e immediatezza, condizionato da social media e amicizie di coetanei
Black Friday. Ci serve davvero quell’oggetto? Se la risposta è sì si possono scegliere aziende responsabili e oggetti anti-spreco
Mariangela Zanni: «La violenza c’è in modo abbastanza omogeneo in tutti i territori, quello che manca in alcuni è la possibilità per le donne di poter chiedere aiuto»
La vicenda di Giulia “dimostra” che non esiste un ceto sociale o geografico meno esposto di un altro. E allora si deve insistere sull’educazione
Riguarda i nuclei familiari e i percorsi scolastici. E tocca tutti nella gestione dei rapporti personali. Il dato è che il Cif - Centro italiano femminile di Padova riceve sempre più ragazze e studentesse che hanno subito violenza
Michele Visentin Il ruolo centrale della comunità nel mettere a tema l’abbandono, la paura, la morte e dalla violenza generare occasioni di crescita
Andrea Mosconi «Occorre prendere coscienza di come la donna viene trattata nel complesso della società, solo dopo si può pensare a educare i ragazzi»