L’emergenza è solo propaganda. Ecco perché Spagna e Francia hanno un ministro per l'immigrazione. L'intervista a Stefano Allievi
Un ministro per l’immigrazione è la figura che sarebbe in grado di avere una visione coerente su scuola, università, sanità. In Spagna e Francia già esiste. Le migrazioni sono cambiate nell’era della globalità. Non esiste un Paese che abbia un unico flusso: in Germania ogni tre arrivi ci sono due tedeschi con la valigia. La protezione momentanea agli ucraini ha funzionato: si può replicare?
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Insiste sulla decisiva inversione di rotta: «Occorre superare l’attuale legislazione che separa i richiedenti asilo dai migranti economici. E ristabilire canali regolari di accesso per questi ultimi, come quarant’anni fa». Stefano Allievi, 65 anni, professore ordinario di Sociologia e direttore del Master in Religions, politics and global society all’Università di Padova, manda in libreria Governare le migrazioni. Si deve, si può.Ma dalla Turco-Napolitano (6 marzo 1998) al “decreto Cutro” l’emergenza non è mai...