Chiesa nel mondo

L’iniziativa, che doveva svolgersi a Savona la sera del 31 dicembre, è promossa da Pax Christi Italia, insieme alla Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, Caritas italiana e Azione cattolica italiana. Gli eventi alternativi si svolgeranno il 30 e 31 dicembre. Ne parla al Sir don Renato Sacco, coordinatore nazionale di Pax Christi Italia

Il patriarca caldeo di Baghdad, card. Louis Raphael Sako, delinea al Sir gli ultimi sviluppi del programma della visita di Papa Francesco in Iraq. Oltre alle visite, già annunciate, a Baghdad, a Ur dei caldei, Mosul, Qaraqosh e Erbil (qui la messa si celebrerà in uno stadio), il Papa potrebbe visitare Najaf, città santa degli sciiti e incontrare la guida spirituale Ali Al-Sistani. I due potrebbero firmare il documento di Abu Dhabi. Nel logo della visita il versetto del Vangelo di Matteo "Voi siete tutti fratelli".

"Vedo entrambi gli aspetti: una grandissima preoccupazione per il futuro, ma anche una generosità e una capacità a vivere queste restrizioni in uno spirito di solidarietà". La speranza - dice in questa intervista fr. Alois, priore della comunità ecumenica di Taizé -  non è "fiducia ingenua" ma "un invito a cambiare il nostro modo di vedere, a far rinascere quella fiducia, radicata in noi". Con questo "spirito", l'incontro europeo dei giovani animato dalla comunità di Taizé si svolgerà quest'anno, per la prima volta nella storia, online dal 27 dicembre 2020 al 1° gennaio 2021. I giovani potranno seguirlo attraverso una piattaforma digitale dove possono partecipare a workshop, momenti di preghiera e meditazione. La sfida più grande? "Resistere alla tentazione del ciascuno per sé". "Siamo un'unica famiglia umana" e "abbiamo bisogno gli uni degli altri"

“Non siate tra quelli che seminano la disperazione e generano una diffidenza costante, questo neutralizzerebbe la forza della speranza che ci viene offerta dallo Spirito di Cristo risorto. Al contrario, lasciatevi abitare da questa speranza. Vi darà il coraggio di seguire Cristo e di lavorare con e per i più svantaggiati, in particolare quelli che faticano ad affrontare le difficoltà del tempo presente”.

“Il Signore desidera che facciamo della vita un’opera straordinaria attraverso i gesti ordinari, i gesti di ogni giorno. Lì dove viviamo, in famiglia, al lavoro, ovunque, siamo chiamati a essere testimoni di Gesù, anche solo donando la luce di un sorriso, luce che non è nostra: è di Gesù, e anche solo fuggendo le ombre delle chiacchiere e dei pettegolezzi. E poi, quando vediamo qualcosa che non va, al posto di criticare, sparlare e lamentarci, preghiamo per chi ha sbagliato e per quella situazione difficile”.

Per Papa Francesco, lo spreco alimentare è uno dei segni nefasti della "cultura dello scarto", che mette in pericolo il destino stesso del pianeta, aumentando le disuguaglianze tra chi nel mondo ha troppo e chi invece troppo poco. Ecco una "rassegna" su questo tema, sulla scorta della Fratelli tutti e della Laudato si' e delle visite alla sede della Fao. Un anno fa, la Conferenza promossa dalla Pontificia Accademia delle Scienze

“Il Divino Bambino allevii la sofferenza delle popolazioni del Burkina Faso, del Mali e del Niger, colpite da una grave crisi umanitaria, alla cui base vi sono estremismi e conflitti armati, ma anche la pandemia e altri disastri naturali; faccia cessare le violenze in Etiopia, dove, a causa degli scontri, molte persone sono costrette a fuggire; rechi conforto agli abitanti della regione di Cabo Delgado, nel nord del Mozambico, vittime della violenza del terrorismo internazionale; sproni i responsabili del Sud Sudan, della Nigeria e del Camerun a proseguire il cammino di fraternità e di dialogo intrapreso”. 

“Nel giorno in cui il Verbo di Dio si fa bambino, volgiamo lo sguardo ai troppi bambini che in tutto il mondo, specialmente in Siria, in Iraq e nello Yemen, pagano ancora l’alto prezzo della guerra. I loro volti scuotano le coscienze degli uomini di buona volontà, affinché siano affrontate le cause dei conflitti e ci si adoperi con coraggio per costruire un futuro di pace. Sia questo il tempo propizio per stemperare le tensioni in tutto il Medio Oriente e nel Mediterraneo orientale”. 

“Quella che stiamo vivendo qui, adesso, è un’ora di grazia! Non è una pia illusione, né fuga romantica in una religione rassicurante o in una consolazione a buon mercato. ‘Un bambino è nato per noi, ci è stato dato un Figlio’: questa è la certezza dei cristiani. La notte, qualunque notte, non è l’ultima parola sulla storia nostra e dell’umanità. Se Colui che è Luce da Luce è nato di notte, allora anche la notte appartiene al giorno, anzi, la notte diviene natalizia, cioè diviene luogo di una nuova e possibile nascita”.

“In questo momento storico, segnato dalla crisi ecologica e da gravi squilibri economici e sociali, aggravati dalla pandemia del coronavirus, abbiamo più che mai bisogno di fraternità. E Dio ce la offre donandoci il suo Figlio Gesù: non una fraternità fatta di belle parole, di ideali astratti, di vaghi sentimenti… No. Una fraternità basata sull’amore reale, capace di incontrare l’altro diverso da me, di con-patire le sue sofferenze, di avvicinarsi e prendersene cura anche se non è della mia famiglia, della mia etnia, della mia religione; è diverso da me ma è mio fratello, è mia sorella. E questo vale anche nei rapporti tra i popoli e le nazioni”.

"La pandemia ci sta riconsegnando il valore delle famiglie, la necessità di rallentare i nostri ritmi, l’urgenza di riflettere sulle fragilità del nostro mondo, il bisogno di tessere rapporti di solidarietà. Ci sta ponendo domande di 'senso'. Ci sta interrogando sulla fede persino spingendoci a riscoprire la preghiera nelle case. Sono cose su cui dobbiamo puntare", dice al Sir l'arcivescovo-vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, per il quale "il Natale segnato dal Covid ci costringe a rifare i conti. Se riusciamo a viverlo così, sarà sicuramente un Natale più vero"