Papa Francesco, in un volume delle Edizioni San Paolo, "racconta" la speranza: un aiuto per celebrare questo tempo di festa, anche in tempo di Covid, nelle nostre famiglie, in comunità e "a tu per tu" con noi stessi.
Chiesa nel mondo
“Cristo, che è Amore, può risplendere in quanti la accolgono e attirare gli altri. Non si allarga la luce di Cristo con le parole soltanto, con metodi finti, imprenditoriali… No, no. La fede, la parola, la testimonianza: così si allarga la luce di Cristo. La stella è Cristo, ma la stella possiamo e dobbiamo essere anche noi, per i nostri fratelli e le nostre sorelle, come testimoni dei tesori di bontà e di misericordia infinita che il Redentore offre gratuitamente a tutti. La luce di Cristo non si allarga per proselitismo, si allarga per testimonianza, per confessione della fede. Anche per il martirio”.
L'arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice: “Il 2021 ci porti a un vero cambiamento delle politiche europee. Siamo chiamati a reagire da esseri umani e da cristiani. Non possiamo non indignarci"
“Adorare il Signore non è facile, non è un fatto immediato: esige una certa maturità spirituale, essendo il punto d’arrivo di un cammino interiore, a volte lungo. Non è spontaneo in noi l’atteggiamento di adorare Dio. L’essere umano ha bisogno, sì, di adorare, ma rischia di sbagliare obiettivo; infatti, se non adora Dio, adorerà degli idoli”.
Il 6 gennaio si svolge, come da tradizione, la Giornata missionaria dei ragazzi. L'intento è sensibilizzare i bambini a scoprire un particolare aspetto dell’identità missionaria e a viverlo in prima persona, aiutati dalle rispettive comunità parrocchiali. Don Bersano: "diretti dal maestro Gesù, che è il nostro riferimento, possiamo offrire, con il contributo di tutti, la pace per ogni popolo". Disponibili materiali e strumenti di animazione, fra i quali la rivista "Il Ponte d'Oro"
Si apre nel segno della fratellanza il primo video del Papa del 2021, “Al servizio della fraternità”, nel quale Francesco raccomanda alla Chiesa di pregare per tutto il mese di gennaio.
Nella notte scorsa, all’ospedale civile di Treviso, dove era ricoverato a causa delle complicazioni legate al contagio del Covid, è morto mons. Francesco Toffoli. Aveva compiuto 80 anni lo scorso 22 settembre.
“Se è possibile che si possano svolgere funerali e persino concerti con 50 persone, perché solo 10 persone possono partecipare alla messa? Come spiego ai miei parrocchiani che molti ristoranti possono accogliere più clienti? E che in una sauna ce ne possono stare più di dieci?”.
Domani sera su Raiuno il film che racconta la vita della patrona dei migranti, donna rivoluzionaria e “imprenditrice del bene”. “Mi ha fatto un regalo segreto”, confida in questa intervista al Sir l’attrice che le ha dato volto e voce. E sulla crisi del mondo dello spettacolo: “I bonus ci hanno fatto sfangare la carestia ma non bastano. Nel nostro mestiere quello che servirebbe è essere considerati una categoria professionale a tutti gli effetti”
Don Angelo Grillo, classe 1970, prima parroco al Sacro Cuore e Immacolata di Pordenone, ora a Cordenons, è in convalescenza dopo aver contratto il Covid e dopo 19 giorni di ospedale, terapia intensiva compresa
Lucia Abignente, storica del Movimento dei Focolari, ripercorre gli anni di indagini e interrogatori a cui fu sottoposta Chiara Lubich alla luce delle immagini che si sono viste nel film “Chiara Lubich – L’amore vince tutto”, andato in onda su Raiuno la sera del 3 gennaio. È una storia poco conosciuta: Chiara fu addirittura allontanata dalla responsabilità del Movimento e costretta alle dimissioni. Fu vietata l’apertura di nuovi focolari. Ma, dice la storica, “più forte è stata la Croce, più l’amore ha fruttificato”
Domenico di Guzman e Roberto Bellarmino. Santi cultori della Parola in situazioni ecclesiali ed epoche lontane, ma ugualmente travagliate
Fare-squadra è essenziale nella logica dello sport. Anche della vita di tutti i giorni. “È vero: nessuno si salva da solo. E come credente posso attestare che la fede non è un monologo, bensì un dialogo, una conversazione. (…) Verrebbe da dire, usando una metafora sportiva, che ci potremmo salvare solamente come squadra”.
La pratica del doping nello sport “non solo è un imbroglio, una scorciatoia che annulla la dignità, ma è anche volere rubare a Dio quella scintilla che, per i suoi disegni misteriosi, ha dato ad alcuni in forma speciale e maggiore”.
“Le Olimpiadi, di cui ho sempre apprezzato il desiderio innato di costruire ponti invece che muri, possono rappresentare anche simbolicamente il segno di una partenza nuova e con il cuore nuovo”.