Chiesa nel mondo

“Anche in questa occasione ci ha insegnato come affrontare la sofferenza. Lo sguardo rivolto agli impegni dei prossimi mesi (il viaggio in Ungheria e in Slovacchia a settembre) e il sorriso abituale dalla finestra del Palazzo Apostolico, con cui ci dà appuntamento ogni domenica, sono una grande testimonianza. Non bisogna mai cedere allo sconforto anche nelle ore della fatica più dura. Grazie, Padre Santo!”. 

“Peculato ed abuso d’ufficio anche in concorso, nonché di subornazione”. Sono i reati di cui è accusato il card. Giovanni Angelo Becciu, rinviato a giudizio insieme ad altre nove persone e quattro società. “Con decreto in data odierna – si legge infatti in un comunicato diffuso dalla Sala Stampa della Santa Sede –  il Presidente del Tribunale Vaticano ha disposto la citazione a giudizio degli imputati nell’ambito della vicenda legata agli investimenti finanziari della Segreteria di Stato a Londra. Il processo avrà inizio all’udienza del prossimo 27 luglio”. 

Papa Francesco ha concluso la Giornata di preghiera e di riflessione per il Libano, dalla basilica di San Pietro, lanciando un messaggio forte e chiaro per il futuro di pace del Paese: "Basta ai tornaconti di pochi sulla pelle di molti! Basta al prevalere delle verità di parte sulle speranze della gente! Basta usare il Libano e il Medio Oriente per interessi e profitti estranei! Occorre dare ai libanesi la possibilità di essere protagonisti di un futuro migliore, nella loro terra e senza indebite interferenze”

"Io lo leggo tutti i giorni e, quando non esce la domenica, mi manca qualcosa". È un passaggio del messaggio inviato da Papa Francesco a L'Osservatore Romano, che domani compie 160 anni. "Il Santo Padre chiede fedeltà e creatività. Ovvero libertà di espressione, capacità di essere larghi e inclusivi, dialoganti. Chiede ancora di più a un giornale che per 160 anni è stata la fonte istituzionale più autorevole. Questa funzione - osserva il direttore Andrea Monda - bisogna mantenerla, ma al tempo stesso dobbiamo essere creativi"

Si svolgerà dal 17 al 20 dicembre la visita che una Delegazione dei popoli indigeni del Canada farà in Vaticano. Parteciperanno tre distinti gruppi di delegati, First Nations, Métis e Inuit, e ciascuno avrà un incontro personale con Papa Francesco. Poi il 20 dicembre saranno ricevuti tutti in un’udienza finale dal Santo Padre. Lo ha annunciato ieri con un comunicato la Conferenza episcopale canadese.