Papa Francesco nel suo primo giorno in Iraq lancia un unico grande appello per la pace e per la coesistenza fraterna, dal palazzo presidenziale e dalla cattedrale di Baghdad, esortando a "costruire il futuro più su quanto ci unisce che su quanto ci divide". Guerra, odio e violenza sono "incompatibili con gli insegnamenti religiosi". Come per la pandemia, si tratta di uscire dalla crisi "migliori di prima", partendo dalla consapevolezza che "la diversità religiosa, culturale ed etnica che ha caratterizzato la società irachena per millenni, è una preziosa risorsa a cui attingere, non un ostacolo da eliminare". Ai vescovi: "vicinanza", ai sacerdoti e ai giovani
Chiesa nel mondo
“È importante ricordare anche tutte le famiglie che hanno subito lutti e tutti coloro che ancora sono colpiti dal virus, tutti i malati. Questo gesto, così significativo, è un segno di comunione e di speranza per l’intero Continente europeo”.
Papa Francesco nel mondo sciita. Mons. Coda (Sophia): “Una strategia di pace che non scarta nessuno”
Il teologo Coda, con una ricca esperienza di dialogo con l’islam sciita: “Il Papa segue una ispirazione che mostra di avere due qualità: la prima è la strategia della pace attraverso l’apertura gratuita e disarmata verso tutti che non ha di mira un tornaconto immediato, ma la testimonianza costruttiva del messaggio di fraternità che viene dal Vangelo. La seconda qualità è che questa strategia non scarta nessuno, apre tutte le porte. È vero che anche all’interno del mondo sciita ci sono sensibilità diverse. Se però tutte sono raggiunte dal messaggio di pace e fraternità del Papa, tutte possono essere sollecitate ad aprirsi a scenari di incontro e di costruzione di un mondo plasmato dalla fraternità universale”
Alla vigilia della partenza di Papa Francesco per l’Iraq (5-8 marzo), la prima storica visita di un Papa nella Terra di Abramo, il Sir ha intervistato Ignace Youssif III Younan, patriarca siro-cattolico di Antiochia che accoglierà Papa Francesco, prima nella Cattedrale di Nostra Signora della Liberazione a Baghdad, subito dopo il suo arrivo in Iraq (5 marzo), e due giorni dopo, a Qaraqosh, i cui abitanti furono costretti alla fuga dall’invasione delle milizie dello Stato Islamico nel 2014
“Desidero tanto incontrarvi, vedere i vostri volti, visitare la vostra terra, antica e straordinaria culla di civiltà”.
Durante la messa che celebrerà nello stadio di Erbil, domenica 7 marzo, Papa Francesco benedirà una statua della Vergine Maria vandalizzata dai miliziani dello Stato Islamico durante l’occupazione della Piana di Ninive.
Papa Francesco ha concluso l'udienza di oggi con la conferma del viaggio in Iraq, che comincia dopodomani, e con un altro appello per la pace in Myanmar e la liberazione dei leader politici incarcerati. Tema della catechesi: la preghiera trinitaria. "Noi siamo il termine di un amore che non trova eguali sulla terra"
Venerdì 5 marzo (fino all’8) Papa Francesco partirà per l’Iraq, il primo viaggio di un pontefice nel Paese mediorientale. Una visita fortemente voluta da Bergoglio nonostante la pandemia e le tensioni che attraversano il Paese mai del tutto pacificato dopo la caduta di Saddam Hussein nel 2003. Nella delegazione pontificia ci sarà anche il prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, il card. Leonardo Sandri al quale il Sir ha chiesto di rileggere il programma del viaggio presentato ieri in Vaticano
“È stato un confronto sereno, franco, aperto, su tutti i problemi di maggiore urgenza, a cominciare dalla famiglia, dalla scuola, dal problema dei giovani e dal rapporto tra le istituzioni”.
Baghdad, Najaf, Ur, Erbil, Mosul, Qaraqosh. Sono queste le tappe del prossimo viaggio apostolico di Papa Francesco in Iraq, in programma dal 5 all’8 marzo.
Covid-19: preti in prima linea: storie stra-ordinarie di chi ha dato la vita e di chi non si è arreso.
Il primo bilancio dei sacerdoti del clero italiano morti per Covid.
Presentazione del Card. Gualtiero Bassetti - Prefazione del Card. Angelo De Donatis.
In libreria dal 5 marzo.
A morire sono soprattutto i preti più anziani, con un’età media di 82 anni in linea con quella delle vittime di Covid-19 nella popolazione generale. Ma non sono soltanto i sacerdoti più fragili o ricoverati nelle case di riposo ad andarsene: oltre 40 di loro, infatti, hanno massimo 75 anni (20% del totale), ovvero l’età limite prevista dal Codice di Diritto canonico per svolgere il ministero di parroco. Sono preti attivi che vivono la missione tra la gente (4 hanno meno di 50 anni), partecipando quotidianamente alle vicende del popolo di Dio loro affidato. E anche tra quanti hanno età superiore ai 75 anni, numerosi proseguono in deroga a ottemperare ai compiti ministeriali come parroci o collaboratori parrocchiali
Il 7 marzo Papa Francesco sarà a Mosul per pregare per le vittime delle guerre. Una tappa significativa del viaggio in Iraq che porterà il Pontefice nella città martire che fu anche capitale dello Stato islamico dal 2014 al 2017 in Iraq. Con l'arcivescovo caldeo di Mosul, mons. Najib Mikhael Moussa anticipiamo i contenuti della giornata
Il diciannovesimo episodio della terza stagione è una guida all’utilizzo di Youtube per la pastorale in parrocchia.
Anticipiamo la presentazione del card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, al libro "Covid-19: preti in prima linea" di Riccardo Benotti che è un primo bilancio sui sacerdoti italiani morti a causa del Covid-19 con le testimonianze dirette dei preti che hanno servito il popolo che è stato loro affidato durante il primo anno della pandemia e le storie dei tanti sacerdoti che sono deceduti in Italia