Crisi migratoria, ecologica, d’identità. Ma anche partecipazione dei credenti, di ogni credo, alla vita pubblica. Si parla di Europa al Congresso eucaristico Internazionale di Budapest e ad animare il dibattito sono il card. Angelo Bagnasco, presidente del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa (Ccee) e il card. Jean-Claude Hollerich, presidente dei vescovi Ue (Comece). “Il nostro amato Continente ha bisogno di ritrovare se stesso”, dice il card. Bagnasco. “Ne ha bisogno anche l’umanità che guarda all’Europa come alla terra dove il Vangelo ha fatto sintesi di diverse culture”. “Non credo – ribatte il card. Hollerich - che la soluzione sia entrare nella logica degli schieramenti, del noi contro loro”, ma “nel diventare una Chiesa più fraterna, più accogliente, più aperta a chi cerca aiuto, anche se appartiene a un popolo diverso”
Chiesa nel mondo
“I giudici della Suprema Corte confermano che il crocifisso nelle aule scolastiche non crea divisioni o contrapposizioni – commenta mons. Stefano Russo, segretario generale della Cei, pur riservandosi di leggere la sentenza nella sua integralità – ma è espressione di un sentire comune radicato nel nostro Paese e simbolo di una tradizione culturale millenaria”.
“Per vivere la sinodalità occorre grande conversione”, ha spiegato mons. Domenico Sigalini, vescovo emerito e presidente del Cop, al termine della 70ª Settimana di aggiornamento pastorale. Per il pastoralista don Antonio Mastantuono sarebbe veramente una sconfitta” ridurre il cammino sinodale ad “un fatto puramente burocratico”
I temi della pace e della riconciliazione al centro del 52° Congresso eucaristico internazionale, nei suoi primi giorni di lavoro e confronto tra rappresentanti e testimoni di Chiese e popoli messi duramente alla prova dai conflitti, nuovi e antichi, epidemia, collassi economici e calamità naturali. Dal Myanmar all’Iraq. Il cardinale Gérald Lacroix, arcivescovo di Québec e primate della Chiesa cattolica in Canada, osserva: “Il tipo di pace offerto dall’Eucaristia non è semplicemente un’assenza di conflitto quanto piuttosto un processo attivo, che lavora per la riconciliazione e la guarigione delle persone, delle famiglie e delle comunità. Ci permette di credere che aspirare alla pace non sia così assurdo come sembra”
La cura dell’azione pastorale passa da scelte consapevoli come il vaccinarsi, gesto che Papa Francesco ha definito “un atto di amore”.
Una lettera ai vescovi italiani per aggiornare su quanto fatto finora nel cammino sinodale – percorso ancora in evoluzione – in attesa della sessione autunnale del Consiglio episcopale permanente (27-29 settembre) e dell’Assemblea Generale Straordinaria della Cei (22-25 novembre 2021). Ad inviarla è la presidenza della Cei, ricordando che il cammino sinodale delle Chiese in Italia si è avviato nella 74ª Assemblea Generale della Conferenza episcopale italiana, del maggio scorso.
“La formazione alla sinodalità implica un coinvolgimento di tutte le dimensioni dell’umano, da quella estetico-affettiva a quelle intellettivo-razionale e pragmatica. Immergersi in concrete esperienze di sinodalità – a partire da quelle più consuete nelle comunità, come gli organismi di partecipazione – è un passaggio fondamentale per ottenere una formazione in questa dimensione, essenziale nella vita della Chiesa. Anche i limiti e le fatiche che vi si sperimentano, infatti, se vissuti consapevolmente rappresentano preziose indicazioni di percorso”.
Papa Francesco ha proseguito in Aula Paolo VI la catechesi sulla Lettera ai Galati. Al centro dell'udienza, il tema dell'uguaglianza tra uomo e donna, “uguali perché figli di Dio, e figli di Dio perché ci ha redenti Cristo".
Le quattro giornate, al via da domani, si articoleranno in dialoghi su altrettanti ambiti: evangelizzazione e famiglia; impegno sociale; scienza e fede; cultura e comunicazione. Tra gli ospiti, mons. Rino Fisichella, mons. Dario Viganò e don Luigi Ciotti. Quest'anno, un'appendice dedicata a Dante a 700 anni dalla morte
“Nessuno è al sicuro finché tutti non sono al sicuro: le nostre azioni si influenzano davvero l’un l’altra, e ciò che facciamo oggi influenza ciò che accade domani”. È quanto si legge nel messaggio firmato – per la prima volta – congiuntamente da Papa Francesco, dal patriarca ecumenico Bartolomeo e dall’arcivescovo di Canterbury e primate della Chiesa anglicana, Justin Welby, sulla cura del creato.
È stato diffuso oggi il Documento preparatorio del Sinodo, che il Papa aprirà ufficialmente il 10 ottobre. L'evento proseguirà poi nelle diocesi il 17 ottobre per culminare nella XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi (ottobre 2023), a cui farà seguito la fase attuativa, che coinvolgerà nuovamente le Chiese particolari
Il percorso sinodale della Chiesa italiana “non vuole essere un evento da celebrare o da fare, ma piuttosto già un modo di essere comunità cristiana, che dopo duemila anni dall’inizio dell’annuncio di Cristo, possa ancora mostrare la bellezza di vivere il Vangelo nella Chiesa”.
Il popolo eletto di Israele fonda le sue fragili radici sulla competizione e la rivalità, eppure è su questo popolo di dura cervice che Dio continuamente scommette.
Francesco dice: “ci ricordiamo di metterci in ascolto del Signore? Siamo cristiani ma magari, tra le migliaia di parole che sentiamo ogni giorno, non troviamo qualche secondo per far risuonare in noi poche parole del Vangelo. Gesù è la Parola: se non ci fermiamo ad ascoltarlo, passa oltre”.
Cambio di logo e di nome, rinnovamento del sito e del trimestrale d’informazione del Servizio Promozione Cei: sono queste le importanti novità che caratterizzeranno la comunicazione delle offerte deducibili.