In materia di cura e riabilitazione delle persone con disabilità, specie se in età evolutiva, l’Associazione “La Nostra Famiglia” si è conquistata, col tempo, un’autorevolezza ampiamente riconosciuta. Era il lontano 1954 – allora i disabili psichici erano popolarmente chiamati “anormali” – quando il Ministero della Sanità stipulò la prima convenzione con un Centro extra-ospedaliero di riabilitazione in Italia: “La Nostra Famiglia” di Ponte Lambro, appunto. Oggi l’Associazione opera con una vasta rete di strutture: in Italia è presente in 6 regioni e all’estero in 6 Paesi. Non tutti sanno, però, che all’origine di questa realtà così capillare, che tiene insieme carità e tecnologia, c’è un umile prete ambrosiano, il beato Luigi Monza, uno che per quasi tutta la vita non ha fatto nient’altro che il parroco
Chiesa nel mondo
"Rendere possibile ai sacerdoti – almeno a quelli 'in cura d’anime' – l’esercizio del ministero, come oggi potrebbe avvenire facilitando la somministrazione del vaccino". È l'auspicio del card. Beniamino Stella, prefetto della Congregazione per il clero: "Ci sono sacerdoti che hanno veramente donato la loro vita sino all’ultimo istante, cogliendo l'opportunità della pandemia per vivere in pienezza il loro “eccomi” alla chiamata del Signore, pronunciato il giorno della loro Ordinazione".
Padre Granieri, dj, giornalista de L’Osservatore Romano e blogger, racconta la propria ricerca spirituale ne “Il rock’n’roll con tanta anima” (Claudiana). La musica? "Un ponte tra me e le Sacre Scritture: un’infinità di brani racchiudono spunti profondi sulla religione". L'incontro con Patti Smith, i dischi da non perdere, Bob Dylan, Nick Cave, Bruce Springsteen e Fabrizio De André, definito "cristiano inconsapevole"
Come la vite con i tralci, anche Gesù “ha bisogno di noi”, afferma il Papa, “ha bisogno della nostra testimonianza”.
Se il nucleo famigliare si sviluppa armonicamente e cresce in tutte le sue potenzialità il beneficio è universale.
Amare la famiglia significa saperne stimare i valori e le possibilità, promuovendoli sempre. Amare la famiglia significa individuare i pericoli ed i mali che la minacciano, per poterli superare. Amare la famiglia significa adoperarsi per crearle un ambiente che favorisca il suo sviluppo. E, ancora, è forma eminente di amore ridare alla famiglia cristiana di oggi, spesso tentata dallo sconforto e angosciata per le accresciute difficoltà, ragioni di fiducia in se stessa, nelle proprie ricchezze di natura e di grazia, nella missione che Dio le ha affidato. «Bisogna che le famiglie del nostro tempo riprendano quota! Bisogna che seguano Cristo!»
Giovanni Paolo II, Familiaris Consortio, n.86, 22 novembre 1981
“All’inizio del mese dedicato alla Madonna, ci uniamo in preghiera con tutti i santuari sparsi per il mondo, con i fedeli e con tutte le persone di buona volontà, per affidare nelle mani della nostra Madre santa l’umanità intera, duramente provata da questo periodo di pandemia”.
L’invito di papa Francesco per una “maratona” di preghiera incessante, in questo mese di maggio, per invocare la fine della pandemia ci spinge a riflettere sull’importanza della preghiera di supplica e intercessione. Per chi ha occhi per vedere e orecchi per ascoltare, la pandemia offre senz’altro anche una parola di Dio per l’umanità. Dovrebbe averci almeno insegnato che, anche con tutta la nostra scienza e tecnologia, non siamo onnipotenti e non possiamo controllare tutto, non è tutto nelle nostre mani
Abrogata la norma dell’ordinamento giudiziario vaticano per cui solamente la Cassazione, previo assenso dello stesso Pontefice, poteva processare vescovi e cardinali nelle cause penali. Lo ha disposto Papa Francesco nella Lettera apostolica in forma di motu proprio che reca modifiche in tema di competenza degli organi giudiziari dello Stato della Città del Vaticano.
L'Archivio personale di Albino Luciani, papa Giovanni Paolo I, è ora disponibile in Via della Conciliazione, sede della Fondazione vaticana che porta il suo nome. "Sono le carte di una vita", spiega al Sir Stefania Falasca a proposito del ricco materiale, che copre un arco di 50 anni e comprende anche l'agenda del pontificato. Tra le iniziative della Fondazione, il cui sito è on line da oggi in italiano e in inglese, l'opera omnia, la biblioteca e un convegno per la primavera del 2022
Per vivo desiderio di Papa Francesco, il mese di maggio sarà dedicato a una “maratona” di preghiera per invocare la fine della pandemia, che affligge il mondo da ormai più di un anno e per la ripresa delle attività sociali e lavorative.
Papa Francesco ha dedicato l'udienza di oggi alla preghiera di meditazione, come antidoto allo stress e al vuoto, pratica universale presente in tutte le religioni e anche in chi non crede. Per un cristiano, meditare è andare all'incontro con Gesù attraverso la guida dello Spirito Santo
“Una legge che intende combattere la discriminazione non può e non deve perseguire l’obiettivo con l’intolleranza, mettendo in questione la realtà della differenza tra uomo e donna”.
Una comunità claustrale riprende in mano gli scritti originali della mistica spagnola: avventura culturale e spirituale che richiede una triangolazione tra Italia, Spagna e Germania. E che porta oggi – dopo un lavoro di oltre due anni – alla pubblicazione del volume "La mia vita. Il libro delle misericordie di Dio". Al monastero di Legnano spiegano al Sir: “da questa esperienza la comunità esce rafforzata nella convinzione che ‘l’insieme è vincente’: in un momento storico in cui sembrano prevalere le logiche dell’individualismo, dell’affermazione identitaria, riscopriamo che l’insieme delle diversità, il coinvolgimento di molti e la fermentazione reciproca sono certo un’ardua sfida, ma producono ottimi frutti”
Tutorial WeCa nel tempo pasquale: Maria, modello della Chiesa nella fede, ci insegna che il male non ha mai l’ultima parola. Interviene padre Stefano Cecchin, presidente PAMI.
Papa Francesco prega per Christian Carlassare. È stato il direttore della Sala stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, ad informare della sollecitudine di Francesco per il 43 enne missionario comboniano ferito in un attentato in Sud Sudan, che il Papa stesso aveva scelto lo scorso 8 marzo come vescovo per la diocesi di Rumbek, città a maggioranza dinka, una delle etnie più numerose del Paese, dove padre Carlassare era stato accolto con gioia lo scorso 16 aprile.