Chiesa nel mondo

La Piccola Casa della Divina Provvidenza, unita all’Arcidiocesi di Torino, sabato 19 dicembre alle ore 17 presso la Chiesa Grande del Cottolengo (via Cottolengo 14 - Torino) celebrerà una Messa di ringraziamento per la riconosciuta Venerabilità della religiosa cottolenghina suor Maria Carola Cecchin (1877-1925). A suor Maria Carola Cecchin viene dedicata una storia nel numero della Difesa del Popolo di domenica 13 dicembre.

Quest'anno sarà un Natale diverso, senza grandi tavolate di Natale con i poveri per via delle disposizioni per l’emergenza Covid-19. La Comunità di Sant'Egidio non rinuncia però alla solidarietà. Dal 7 al 28 dicembre, tramite la campagna “Sarà un Natale diverso, ma con gli amici di sempre – Regala il Natale ai più fragili”, sarà possibile fare una donazione con chiamata da rete fissa o sms al numero 45586

"Lo sconcerto delle persone semplici che scuotono la testa pensando al fatto che quest’anno Gesù è costretto a 'nascere prima' (ma dove siamo finiti?) va riletto nella prospettiva della religione popolare, meno interessata alla verità storica degli eventi della salvezza (Gesù è nato a dicembre? È nato a Betlemme?) e totalmente coinvolta nella verità del racconto offerto dalla tradizione. E tuttavia quello che conta è che ci sia la notte e cioè il buio, nel quale annunciare 'lo splendore di Cristo, vera luce del mondo'". Lo spiega don Paolo Tomatis, docente alla Facoltà teologica dell’Italia settentrionale, in merito alla Messa di Natale che dovrà essere anticipata a causa dell'emergenza sanitaria: "Ci si può chiedere, a questo proposito, a partire da quale ora si possa celebrare la Messa nella notte: dove non c’è la Messa della vigilia, già alle 19 si può celebrare la Messa nella notte? In questo tempo così singolare, possiamo rispondere di sì"

Non possiamo desistere dall’impegno ad alimentare una preghiera che a sua volta si fa combustibile e nutrimento per tutta la vita della casa e fuori di essa.

Vogliamo ora, in continuità di intendimenti con i Nostri Predecessori, raccomandare vivamente la recita del Rosario in famiglia […] . Perciò, al recupero della nozione teologica della famiglia come Chiesa domestica, deve coerentemente seguire un concreto sforzo per instaurare nella vita familiare la preghiera in comune. […] È cosa lodevole (…) che la famiglia, santuario domestico della Chiesa, oltre alle comuni preghiere celebri anche, secondo l’opportunità, qualche parte della Liturgia delle Ore, inserendosi così più intimamente nella Chiesa. […]. Ma, dopo la celebrazione della Liturgia delle Ore – culmine a cui può giungere la preghiera domestica –, non v’è dubbio che la Corona della Beata Vergine Maria sia da ritenere come una delle più eccellenti ed efficaci «preghiere in comune», che la famiglia cristiana è invitata a recitare. Noi amiamo, infatti, pensare e vivamente auspichiamo che, quando l’incontro familiare diventa tempo di preghiera, il Rosario ne sia espressione frequente e gradita. Siamo ben consapevoli che le mutate condizioni della vita degli uomini non favoriscono, ai nostri giorni, la possibilità di riunione tra familiari e che, anche quando ciò avviene, non poche circostanze rendono difficile trasformare l’incontro della famiglia in occasione di preghiera. È cosa difficile, senza dubbio. Ma è pur caratteristico dell’agire cristiano non arrendersi ai condizionamenti ambientali, ma superarli; non soccombere, ma elevarsi.

Esortazione Apostolica Marialis Cultus, 2 febbraio 1974