Chiesa nel mondo

La pandemia obbliga a modificare le consuetudini delle settimane che precedono il Natale. Un giro d'Europa dimostra però la volontà di continuare a pregare, stare insieme e fare festa, magari utilizzando le moderne tecnologie digitali. Tante le iniziative per i bambini. E così san Nicola, i presepi, i calendari e santa Lucia...

Il grande giurista cattolico lega il suo nome e la sua azione alla più complessiva storia del cattolicesimo tra i due secoli, ventesimo e ventunesimo. Operando sul crinale tra Chiesa e Stato, tra Santa Sede e Italia sa essere cattolico romano a tutto tondo e anche consapevole della laicità, in tutti i campi. La sua è una presenza che collega, che unisce, che stimola tutte le molteplici realtà di quello che un tempo si chiamava “mondo cattolico” ad evitare inutili e sterili risse, a dare frutti. Per operare positivamente nel cambiamento d'epoca in cui siamo immersi, i tratti della personalità di Giuseppe Dalla Torre sono oggi un propellente prezioso: fede schietta, sicura preparazione professionale, senso profondo della comunità e delle istituzioni

Oltre ad essere segno di credibilità per la missione apostolica di tutti noi discepoli, l’esplosione di nuove forme di povertà ci richiama in modo inequivocabile ad una mobilitazione spirituale per la carità. Nell’Avvento in cui ci siamo appena incamminati, viviamo tempi di limitazioni, restrizioni, incertezze nei quali solo i valori della speranza e della condivisione possono allontanare le ombre cupe della disarticolazione sociale e del “tutti contro tutti”. L’esempio di don Oreste Benzi, “infaticabile apostolo della carità” secondo la definizione di Benedetto XVI, ci aiuta a tornare ad accettare come una provvidenziale benedizione quel poco che ci richiama invece all’essenzialità e alla sobrietà

Esserci sempre. Perché i malati "non hanno bisogno di essere compatiti, ma di sapere che non sono soli, che tu sei lì per loro". Non ha dubbi il giovane cappellano dell'Azienda ospedaliera universitaria di Sassari sotto pressione per l'elevato numero di malati Covid. "È peggio adesso che non la scorsa primavera" ma "come prete non c'è un posto migliore dove vorrei essere". Viaggio nel reparto Covid dove la cassaforte è diventata un tabernacolo e una giovane paziente ha appena fatto la Prima Comunione

Messa nella Notte di Natale compatibile con gli orari del "coprifuoco", Rosario su Tv2000 per l'Immacolata, Padre Nostro nella nuova versione. Sono alcune proposte dei vescovi italiani, raccolte nel comunicato finale del Consiglio episcopale permanente. "Speranza, gratuità e ascolto", le tre parole chiave per l'analisi della situazione del Paese, provato dalla pandemia e dalla crisi economica e sociale

“In questo tempo così faticoso e instabile, in cui le limitazioni anti contagio da coronavirus rendono ogni attività relazionale indubbiamente complessa, il Rinnovamento nello Spirito Santo (Rns) intende promuovere, con ancor più convinzione, la carità fraterna, spirituale e materiale, come vero ‘patto di stabilità’, generatore di pace e di giustizia sociale”.