Idee

Il segretario generale della Flai Cgil: “Anche l’Unione europea si è resa conto che i salari bassi e i lavoratori precari senza diritti rendono la tenuta sociale a rischio. Dopo due anni di pandemia e con la guerra nel cuore dell’Europa non si può più ignorare l’esistenza di milioni di lavoratori poveri, il cui salario è spesso fermo da molti anni e ora è anche erosa dall’inflazione”

C’è un fenomeno che l’enorme incertezza di questi ultimi due anni – appesi tra la pandemia e la guerra – ha reso ancora più odioso di prima: quello dei lavoratori poveri (o working poors, in inglese), uomini e donne che pur impegnandosi in un mestiere non riescono a guadagnare la cifra minima per mantenere se stessi e la propria famiglia.

Punti imprescindibili nella storia passata di Padova, oltre le divergenze. Chiesa e Università oggi continuano a dialogare per costruire il futuro della città

La fotografia dell’impatto reale della crisi in un nuovo report, diffuso in occasione della Conferenza sul clima in corso a Bonn, in vista della Cop27 in Egitto. L’organizzazione ricorda che in 20 anni gli appelli Onu per la risposta a eventi climatici estremi sono cresciuti dell’819%, mentre 3,9 miliardi di persone sono colpite nei paesi a basso e medio reddito, ma gli aiuti previsti sono sufficienti solo per 474 milioni di individui

In occasione del World Food Safety Day 2022 che ricorre oggi, l’analisi della Strategic Alliance of Catholic Research Universities (Sacru, di cui è capofila l'Università Cattolica) sulla sicurezza alimentare, questione che impatta su salute, economia e geopolitica, mentre il blocco delle esportazioni ucraine di cereali mette a rischio soprattutto i Paesi africani. Biodiversità, sviluppo dei sistemi alimentari locali, cooperazione tra consumatori e imprenditori alcuni degli interventi proposti per contrastare le disuguaglianze alimentari e promuovere un nuovo modello di sviluppo sostenibile

Il dono dello Spirito, come ci narra Luca, viene effuso “Nel compimento del giorno di Pentecoste” in cui “si trovavano tutti insieme nello stesso luogo” i centoventi fratelli, la prima comunità di Gerusalemme. Pentecoste, cioè Shavuot, la festa delle settimane, in cui si mieteva il grano. Nella storia del popolo d’Israele ci si riferiva all’alleanza e al dono della Torah. Assistiamo ad una teofania, ad una manifestazione che non dipende dall’azione umana: lo Spirito scende su tutti i popoli, popoli e persone sono disposte ad accoglierLo, riconoscerLo e a giocare la propria libertà, proprio come Israele quando ricevette il dono della Torah sul Sinai.

“È venuto il momento in cui bisogna essere estremamente realisti: la nostra narrazione della guerra finora è stata largamente smentita. Per tre mesi ce le siamo sentita raccontare come una sorta di ininterrotta sconfitta russa e vittoria ucraina, ci siamo sentiti dire che le sanzioni stavano piegando la Russia e che Putin era isolato al vertice con la classe politica russa divisa. Quello che, nei fatti, registriamo sul terreno è però una situazione diversa”.