Idee

“L’esito di questa vicenda, cioè l’auto somministrazione di un veleno da parte del paziente finalizzato alla morte con l’assistenza di personale sanitario, non è inaspettato, perché la nostra Corte costituzionale aveva già tracciato questo orizzonte, ovvero che un paziente di fronte ad alcuni requisiti stringenti definiti dalla stessa potesse autonomamente porre fine alla propria vita. In questo caso, i requisiti sono stati acclarati da un comitato del Servizio sanitario, ma quello che in Italia ancora oggi non è stato definito è un protocollo operativo e quindi in questi casi si va avanti da soli e le associazioni hanno proceduto a spese loro e con i loro mezzi”. 

"Si tende a giustificare l’azione malvagia a livello psichico. Anche sul caso della madre che ha ucciso la figlia nel catanese circola la spiegazione che fosse in quel momento fuori di sé. È un tentativo di patologizzare una condotta per non affrontare la colpa. Nella nostra cultura è saltata la differenza fra genitore e figlio, fra educatore ed educando. Non c’è più una asimmetria, caratteristica di ogni relazione educativa". Mario Pollo, antropologo dell’educazione, analizza il gesto compiuto da un ragazzo di 17 anni che ha ucciso con trenta coltellate la madre ieri a Napoli

L’omicidio della piccola Elena nel catanese, confessato dalla madre 23enne Martina Patti che immediatamente aveva cercato di far credere essere un rapimento ritorsivo nei confronti del suo ex compagno, pone degli interrogativi per i quali la psicologa e psicoterapeuta Maria Rita Parsi, componente dell’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, offre degli spunti di riflessione. 

Un passo avanti e due indietro quelli registrati sulla messa al bando delle auto a combustione dal 2035: se l’Europa ha espresso parere favorevole pur ammettendo una deroga per le supercar come quelle che orgogliosamente si producono in Italia, crescono i dubbi se l’obiettivo non sia troppo ambizioso e, soprattutto, ravvicinato nel tempo.

Ius scholae. Il 29 giugno è fissata alla Camera la discussione sulla proposta di legge in materia di cittadinanza per chi è nato in Italia da genitori stranieri. Per Ada Ugo Abara la cittadinanza dev’essere un diritto e non una concessione. La legge attuale risale al 1992 e in 30 anni la società italiana è profondamente cambiata. L’istruzione può essere il punto di conciliazione tra le forze politiche

L’evento internazionale di Economy of Francesco del 2020, svoltosi online, si è chiuso con un documento denominato Final statement and common commitment (dichiarazione finale e impegno comune, ndr) dove i giovani economisti, imprenditori, change makers del mondo hanno elaborato dodici richieste per un futuro differente da quello che viviamo.

«Molti giovani faticano a concretizzare il loro sogno familiare. E allora si abbassa l’asticella del desiderio e ci si accontenta di surrogati mediocri, come gli affari, la macchina, i viaggi, la custodia gelosa del tempo libero… La bellezza di una famiglia ricca di figli rischia di diventare un’utopia, un sogno difficile da realizzare».

Lunedì 13 giugno. Primo pomeriggio. Mio nonno, 88 anni, dal suo terrazzo mi chiede: “Come sono andate le elezioni?”. Lui pensa ai referendum del giorno prima, nel suo Comune non c’erano le Amministrative, ma io gli faccio il quadro completo. Ha votato uno su cinque sulla Giustizia e uno su due per i sindaci: «Ancora massa!», è stato il suo commento acido.