Università Cattolica: rettore Beccalli, “persona, cura, dedizione, solidarietà pilastri del Gemelli”. Piano Africa, “123 progetti in 40 paesi per formare medici in loco”
“Se dovessi riassumere l’orizzonte ideale verso il quale auspico debba rivolgersi la nostra azione, sarei propensa a utilizzare quattro termini: persona, cura, dedizione, solidarietà”.
Così, oggi, il rettore dell’Università Cattolica, Elena Beccalli, nel suo discorso inaugurale al Dies academicus 2024-2025 della sede di Roma dell’Ateneo. “Nelle attività del Policlinico – ha spiegato – presupposto imprescindibile è l’avere un’attenzione alla persona nella sua interezza, che può essere assicurata solo da una genuina vocazione alla cura di medici e operatori sanitari. Tutto ciò deve avvenire, giorno dopo giorno, con quella dedizione che muove coloro che sono al servizio delle istituzioni nell’ottica di contribuire al bene comune. E, allo stesso tempo, con spirito di solidarietà, uno dei cardini della Dottrina sociale della Chiesa, cui il personale docente e sanitario è chiamato a ispirare il lavoro quotidiano per l’edificazione propria e di tutta la società”. “Persona, cura, dedizione e solidarietà sono dunque i pilastri sui quali si fonda l’ecosistema Gemelli, ossia un sistema integrato di condivisione ideale e competenza scientifica”, ha sottolineato Beccalli.
Con riferimento alla solidarietà, il rettore ha presentato il Piano Africa dell’Ateneo che pone il continente africano “al cuore delle progettualità sanitarie, assistenziali, educative, di ricerca e di terza missione. In uno spirito di reciprocità con l’Africa, l’Ateneo intende diventare polo educativo dalla triplice finalità: formare medici in Africa, offrire ai giovani africani di seconda generazione opportunità di studio, integrare le esperienze di volontariato dei nostri studenti nei percorsi accademici”. Di qui le partnership con atenei e istituzioni locali, nella prospettiva di “un lavoro con l’Africa, per la formazione integrale delle persone e la promozione della fratellanza e della pacifica convivenza sociale”. “L’educazione è uno strumento che meglio, e più, di altri consente di lavorare con i paesi africani piuttosto che per i paesi africani”.
“Abbiamo in Ateneo complessivamente attivi 123 progetti in 40 paesi, di cui 14 con la sola Facoltà di Medicina e chirurgia”.