Nel giro di una manciata di giorni, una serie di avvenimenti segna una fase importante del conflitto, come il presidente Putin che annuncia alla Nazione di voler mobilitare parzialmente le riserve e i filo-russi che indicono un referendum per l’annessione di quattro regioni ucraine. Per Alessandro Politi, direttore del NATO Defense College Foundation, siamo di fronte a un momento di crisi che non andrebbe accompagnato da manifestazioni di tifo
Idee
Mario Draghi si è rivolto ai capi di stato e di governo presenti alla 77ª Assemblea Generale dell’Onu ribadendo, ancora una volta, le drammatiche conseguenze della guerra tra Russia e Ucraina sul piano internazionale, mentre “l’esito del conflitto rimane imprevedibile” e richiede “responsabilità collettiva il trovare risposte”
In occasione dell’International Day of Peace che ricorre oggi sul tema “End racism. Build peace”, gli spunti di riflessione e le proposte della Strategic Alliance of Catholic Research Universities (Sacru). In ottobre un simposio a Roma sulla guerra in Ucraina e la possibilità di costruire la pace sul modello dì Maria
Intervista. Padre Albanese analizza la situazione del continente più povero che tuttavia ha nel nuovo mercato di libero scambio la carta vincente per risorgere assieme all’età media della popolazione: oggi è di vent’anni
La Giornata internazionale per l’eliminazione totale delle armi nucleari ricorre lunedì 26 settembre in un’Europa che percepisce il rischio di un nuovo disastro a causa della guerra in Ucraina. Lisa Clark (Ican): «Vedere la base di Zaporizhzhya trasformata in una bomba potenziale ci fa riflettere anche sulla necessità di bandire il nucleare civile». Ma l’Italia rimane “distratta”
Astensionismo, fascismo, presidenzialismo, flat tax, Pnrr, scostamento di bilancio, energia. La campagna elettorale si congeda lasciando sospese nel vuoto parole ed espressioni lanciate dai partiti e ritrite dai media, senza che si sia compreso, almeno da una delle componenti che si sfidano alle urne questa domenica, un disegno complessivo di futuro a medio e lungo termine per il nostro Paese.
Smart working e pensionati che si rimettono a lavorare sono facce di una stessa medaglia, quella dell’impiego attanagliato dal costo della vita e delle bollette. Nell’intreccio tra soluzione e causa, il danneggiato è solo il lavoratore. L’occupazione da casa è la soluzione che stanno adottando le aziende alle prese con i rincari energetici. Ma sulle spalle del dipendente pesano le spese
I due protagonisti del secolo scorso hanno chiuso il cerchio che ci consente di entrare nel secondo millennio
«In vista delle elezioni politiche il Consiglio provinciale delle Acli padovane ha approvato all’unanimità un documento di orientamento al voto, invitando i cittadini a non alimentare il fenomeno dell’astensionismo, ritenuto l’anticamera della crisi della democrazia. Il documento, che esprime posizioni di parte ma non di partito, è la risposta non neutrale di fronte all’appuntamento elettorale».
Un bilancio provvisorio sui risvolti della guerra in Ucraina suggerisce un “nuovo contenimento” come chiave interpretativa delle dinamiche in atto.
Se non basta svolgere le elezioni per avere una vera democrazia, è altrettanto vero, però, che non ci può essere una vera democrazia senza elezioni.
Il perdurare da decenni, ormai, del crollo della natalità sembra incontrastabile e sta erodendo le fondamenta del futuro del Paese in modo silenzioso e costante.
C’è un’altra memoria che si affaccia alla viglia del voto ed è quella che mette a nudo le incoerenze o le coerenze con l’errore.
Il richiamo di Mattarella suona come un invito a serrare le fila, a riprendere responsabilità, a rilanciare dopo un periodo “down” più forte del solito.
Non è un caso che in Kazakistan il Papa abbia ricordato un processo fondamentale costruito dalla diplomazia e da una leadership fortemente motivata e desiderosa quantomeno di dialogare. Lo ha fatto quando ha richiamato la necessità di generare un “nuovo spirito di Helsinki”. Evocare Helsinki, cosa sia stato quel processo, cosa abbia rappresentato quell’esperienza è noto non solo agli addetti ai lavori, ma rimane una realtà evidente nell'immagine di un’Europa uscita dalla logica dei blocchi e della contrapposizione, magari moltiplicando i suoi confini interni con la nascita di nuovi Stati e il declino di potenze protettrici o facilmente espansive