Idee

Oggi è più che mai necessario per il Paese avere un governo del tipo di quello proposto dal presidente Mattarella all'inizio del 2021.

“È significativa la frase pronunciata ieri da Zelensky con la quale ha detto che non vuole essere il presidente di un’Ucraina ridotta ad 11 milioni di persone. Perché questa è una prospettiva reale, drammatica e crudele. Il fatto che ne abbia parlato apertamente è importante così come il fatto che abbia aperto a trattative chiedendo che la situazione torni a prima del 24 febbraio, il che significa niente Donbass e niente Crimea. La cui riconquista sono stati il ‘mantra’ degli ultimi mesi”. 

Nei giorni difficili del Covid, dinanzi all’irrompere di un virus che ci stava cambiando letteralmente la vita, al punto da costringerci a un durissimo lockdown, ci siamo interrogati sul futuro. Proprio in quelle ore d’angoscia, dal profondo delle nostre coscienze venne un sussulto che ci spinse a guardare al domani, complice anche la fiducia nella scienza e nella medicina, come un tempo in cui ci saremmo ritrovati migliori: “Nulla sarà come prima”. Questa frase, divenuta popolarissima nei primi mesi della pandemia, è valida anche oggi, mentre si consuma nel cuore dell’Europa l’aggressione russa al popolo ucraino?

Paolo Beccegato, vice direttore di Caritas italiana, conferma al Sir il rischio che venga meno l'onda di solidarietà iniziale nei confronti dell'Ucraina a causa del perdurare del conflitto. Anche perché il 30% degli ucraini ha bisogno di sostegno. Finora sono stati donati 2 milioni di euro per aiuti umanitari e le spedizioni continuano. 6.000 i profughi accolti nelle comunità cattoliche. Entro metà maggio dovranno pervenire a Caritas italiana le collette realizzate nelle diocesi, su indicazione della Cei

Può essere l’occasione per rimettere al centro il diritto della donna e dell’uomo, non certo per fare un salto all’indietro. Offre un’altra angolazione Assuntina Morresi, docente di Chimica Fisica all'Università degli Studi di Perugia, sul caso scoppiato negli Stati Uniti, riguardo alla legalizzazione dell’aborto. Una manciata di giorni fa, la redazione di Politico ha pubblicato un draft, una bozza, delle intenzioni che avrebbe la Corte suprema di rovesciare una sentenza che risale al 1973 e che da allora sancisce l’interruzione di gravidanza in maniera legale per le donne americane. Al Sir la professoressa Morresi spiega come la sentenza potrebbe significare invece uno spartiacque, al pari della guerra in Ucraina e della pandemia, per un cambio di direzione

“L’impatto è pesante, il minimo che ci può capitare è una ricaduta economica ma, se la guerra continua così, non credo che le conseguenze saranno limitate solo a quello”. Ne è convinto il vicepresidente delle Acli con delega al Lavoro e al Terzo settore che, analizzando per il Sir l’attuale fase, afferma: “Oggi le discussioni sono concentrate sul prezzo del gas e dell’energia ma la sensazione è che il peggio debba ancora venire, perché non si è ancora registrato un calo della domanda interna e dell’export che, inevitabilmente, ci saranno”

Un processo federale iniziatico ed europeo racchiuso in una sigla di quattro lettere: Ceca. La Comunità europea del carbone e dell’acciaio, nata con lo scopo di mettere in comune le produzioni di queste due materie prime tra Belgio, Francia, Germania Occidentale, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi, fu un apripista di quella che oggi è l’Unione europea. E partì proprio da un’esigenza legata alla produzione energetica.

Il 9 maggio si celebra la festa dell’Europa Quest’anno non è solo ricordare la dichiarazione di Schuman, ma dare senso concreto e di coesione a valori sociali e politici in gioco, al cospetto della guerra in Ucraina e della pandemia. Crisi finanziaria, pandemia, energetica, umanitaria. L’Europa ha superato tutto questo in pochi anni, ma il suo futuro dipende dalla centralità dei suoi cittadini