Le manifestazioni di violenza, le sfide nei confronti di sé stessi e della legalità, non sono esattamente una novità. Semplicemente stiamo assistendo a una impennata di episodi.
Idee
I giovani sono tutti “sdraiati” o “bamboccioni”, giusto per citare alcune espressioni divenute celebri negli ultimi anni?
In questi giorni circola una certa aria in tutte le nostre strade: un po’ di festa, un po’ di preoccupazione per il futuro, un po’ di attenzione per gli altri.
Maternità. Per contrastare l’inverno demografico in cui giace il nostro Paese, dobbiamo recuperare una dimensione comunitaria che aiuti le madri a non sentirsi sole. Sono tanti i modi per essere donne generative, ma abbiamo bisogno di alleggerire la figura femminile di responsabilità da portare avanti in solitudine
Comunicazione. Gli operatori, dai giornalisti ai comunicatori, hanno un compito imprescindibile che parte dal mettere la persona al centro con tutta la sua storia. È uno stile che deve accompagnarci in ogni ambito
Clima e ambiente sono imperativi a cui non possiamo sottrarci. La comunità internazionale deve ritrovare l’unità
Un anno nuovo, come ogni nascita, è segno di un Dio che non si stanca, pronto continuamente a rilanciare, a scommettere sull’umanità, a credere che quello che non è stato finalmente potrà essere.
«Non seguite la via dell’orgoglio, bensì quella dell’umiltà. Andate controcorrente: non ascoltate le voci interessate e suadenti che oggi da molte parti propagandano modelli di vita improntati all’arroganza e alla violenza, alla prepotenza e al successo ad ogni costo, all’apparire e all’avere, a scapito dell’essere. Di quanti messaggi, che vi giungono soprattutto attraverso i mass media, voi siete destinatari! Siate vigilanti! Siate critici!».
La rinuncia al pontificato in realtà è la continuità di un impegno di servizio, di testimonianza. E di fedeltà al Papa, all’unico Papa. Ha dato così l’esempio per sostenere un pontificato, quello di Francesco, che ha rilanciato, con energia nuovo, la radicalità del richiamo evangelico
L’anno trascorso ci ha lasciato in una delle crisi economiche più forti degli ultimi secoli a causa della guerra in Ucraina e della pandemia. I poveri sempre più poveri. Negli ultimi dieci anni in Italia secondo il report dell’Istat, la diffusione della povertà di coloro che non hanno risorse sufficienti per uno standard di vita minimamente accettabile è più che raddoppiato con il 7,5% in più, cioè un milione e novecentomila famiglie che non ce la fanno. Nel mondo 828 milioni di persone soffrono la fame soprattutto bambini e in africa. Il 10% della popolazione più ricca del mondo detiene il 76% della ricchezza mentre il 50% possiede il 2% della ricchezza. Ma non dobbiamo farci rubare la speranza, come ripete sovente Papa Francesco
Occorre smettere di pensare in termini di difesa egoistica e chiusa, che favorisce la permanenza di disuguaglianza, e aprirsi ad una salvaguardia reciproca basata su politiche nonviolente e scelte coraggiose di disarmo. Serve un cambio di prospettiva e di strumenti, con un’azione coordinata che si occupi della radice delle guerre e della violenza: più soldi per l’Agenda 2030 di sviluppo sostenibile e per l’Agenda di Disarmo promossa dal Segretario Onu Guterres e meno per le spese militari (purtroppo sempre in crescita). Più fondi ed energie per affrontare il cambiamento climatico e meno per le armi. Come scriveva Martin Luther King: “Le tenebre non possono scacciare le tenebre, solo la luce può farlo"
Un anno nuovo, come ogni nascita, è segno di un Dio che non si stanca, pronto continuamente a rilanciare, a scommettere sull’umanità, a credere che quello che non è stato finalmente potrà essere. Con Dio l’impossibile non esiste, a patto che ognuno di noi scelga con l’intelligenza e con la vita di cambiare, di essere il mondo nuovo che desidera. Ha senso ricordarcelo soprattutto quest’anno, uno dei più difficili della storia recente
Con la scelta di vivere nel monastero Mater Ecclesiae in Vaticano, a poca distanza da Santa Marta dove risiede il Papa regnante, il Papa emerito ha continuato a offrire il suo servizio per il bene della Chiesa “nascosto al mondo”, come lui stesso ha dichiarato di voler fare, attraverso la preghiera, il silenzio, la mitezza e la discrezione, sostenendo il ministero del suo successore in un rapporto di fraterna amicizia e stima spirituale, oltre che obbedienza, attraverso visite, chiamate telefoniche e presenze agli avvenimenti più importanti, come il primo Concistoro di Papa Francesco o l’apertura della Porta Santa di San Pietro per l’inizio del Giubileo
Un Papa che ha parlato (e vissuto) di amicizia con Dio e gli uomini, dunque un Papa inutile per il mondo, che tollera la Chiesa solo se si guadagna da vivere con un fare spesso suppletivo delle inadempienze della politica e della società, e consistente in minestre ai poveri e assistenza sociologica spicciola. Un Papa che parlava di cose inutili, perché parlava della bellezza del Dio-uomo e del suo amore effuso tramite il Pane che viene dal cielo, mentre al mondo interessa il pane di cui soltanto vuole vivere. Un Papa che ci ha insegnato e mostrato lo splendore del vero culto a Dio, e dunque un Papa che ha mostrato cose inutili, perché gli occhi concupiscenti del mondo la bellezza la cercano sulle nudità di Instagram e nei weekend fuori città, bellezze orizzontali (come gli orizzonti) o anche peggio, pseudo-bellezze artefatte e pornografiche
Oggi è il D-day, il pozzo da cui si attingono i giorni, l’ora X che appende sui muri di casa calendari di luce. Oggi artificieri più che esperti fanno brillare la bomba di grazia che il Natale ha sepolto dentro il nostro abitato.