Si è concluso a febbraio il corso di 3° livello per accompagnatori degli adulti – dal titolo “Quale evangelizzatore per le nostre comunità” – che aveva come obiettivo il prendere consapevolezza che l’esperienza vissuta nell’accompagnamento dei genitori dell’iniziazione cristiana può contribuire a generare comunità evangelizzanti.
Diocesi
Siamo molto riconoscenti dell’attenzione che papa Francesco ha ancora una volta dimostrato verso Padova, città che quest’anno è capitale europea del volontariato. Un volontariato che poggia su robuste e solide radici, che trova nelle nostre comunità cristiane e nelle realtà civili espressioni luminose.
In questo momento difficile per l'Italia, la Caritas invita a non dimenticarsi della Siria. «Dobbiamo tenere viva l’attenzione verso la sofferenza di questo popolo – sottolinea don Luca Facco, direttore di Caritas Padova – almeno informandosi sui fatti che stanno accadendo a Lesbo, in Turchia e in Grecia. Non venga a mancare la consapevolezza, nei singoli e nelle comunità, della gravità di quanto accede non tanto lontano da noi».
«Tutto il mondo del volontariato si è subito attenuto a quanto emanato dalle autorità civili e religiose». Lo dice con chiarezza don Luca Facco, direttore di Caritas Padova.
«Se la dimensione della Parola, quella dei sacramenti e quella comunitaria subiscono inevitabili limitazioni, non può invece venire meno la dimensione della carità di cui voi, in prima linea, siete i testimoni nelle e con le vostre comunità».
Sono circa 200 i volontari dell'Opsa che si tornano ogni settimana, ai quali si aggiungono una ventina di medici e una cinquantina di parrucchieri e hanno fra i 16 e gli 80 anni. Nel 2019 ci sono stati 180 ragazzi in campo servizio. Arrivano tramite l’alternanza scuola lavoro, il passaparola, l’esperienza di una settimana di campo o dopo la visita con il proprio gruppo parrocchiale o la scuola. Viene chiesto loro un impegno di una volta alla settimana e di mantenere una certa continuità. L'aspetto fondamentale è però la relazione: nelle passeggiate con gli ospiti, nell'accompagnarli alle attività programmate, in palestra, ai laboratori, nel partecipare insieme alla celebrazione della messa i volontari devono essere in grado di interagire, instaurare una relazione che qui può assumere mille sfumature diverse: dal semplice scambio di sguardi alla chiacchiera confidenziale, dal tendere la mano al sorriso, dal condividere una preghiera, un momento di silenzio, al saper ascoltare, ma anche aver voglia di raccontarsi.
Quattordici stazioni, quattordici storie intrecciate con la vita delle persone lì detenute, gli agenti di Polizia Penitenziaria, gli educatori carcerari, i volontari, coloro che amministrano la giustizia. Con chi, soprattutto, il carcere lo subisce, come le famiglie delle persone ristrette, le vittima di reato, chi è stato per anni accusato ingiustamente. A raccogliere e scrivere le meditazioni sono stati don Marco Pozza, teologo e cappellano della Casa di Reclusione Due Palazzi, e Tatiana Mario, giornalista della Difesa e volontaria della parrocchia.
Cari genitori,
questa Quaresima è caratterizzata dall’invadenza inattesa del Coronavirus che costringe forzatamente le nostre parrocchie a modificare radicate consuetudini. Anche quelle legate alla celebrazione dei sacramenti dell’Iniziazione cristiana – che sono tra le più attese – devono essere necessariamente riviste.
Thailandia. Tra dialogo interreligioso e agricoltura biologica, la missione triveneta nella Diocesi di Chiang Mai. Con il progetto Laudato Si' sosterremo produzioni che fanno bene al corpo e all'ambiente
Il vescovo Claudio ha inviato in queste ore alle comunità cristiane della Diocesi, in particolare ai presbiteri, agli organismi di comunione e ai catechisti alcune Disposizioni riguardanti l’Iniziazione cristiana dei catecumeni e il compimento dell’Iniziazione cristiana dei ragazzi battezzati, in ragione dell’emergenza sanitaria da Covid-19.
Sono tanti gli strumenti di cui disponiamo per aiutarci a vivere i giorni della Quaresima, utilizzando testi cartacei o pubblicati on line. Offriamo, comunque, qualche spunto di riflessione e qualche testo di preghiera da usare personalmente o in famiglia. Ogni parrocchia può veicolare questi testi, anche rivedendoli e adattandoli.
La nota firmata dal Vicario generale della Diocesi di Padova don Giuliano Zatti e del Sindaco di Codevigo Avv. Francesco Vessio sulle recenti notizie sulla salute di don Massimo Fasolo, parroco delle comunità di Conche di Codevigo e Valli di Chioggia.
A seguito di quanto stabilito con Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri dell’8 marzo 2020 (di seguito “Decreto”), fino alle ore 24.00 di venerdì 3 aprile 2020, in comunione con i Vescovi della Conferenza Episcopale Triveneto, per la Diocesi di Padova dispongo quanto segue:
È una prima domenica di Quaresima insolita quella appena passata. Le indicazioni della Diocesi hanno ribadito nessuna celebrazione, Il Vescovo Claudio ha parlato di un “inizio provocatorio che indebolisce le nostre consolidate tradizioni”. Fra le comunità parrocchiali si percepisce una sensazione di smarrimento, di sconcerto e di insicurezza. ci si sente orfani, ma ci si chiede anche se tanta attenzione, tanti divieti non siano una esagerazione. Ci si chiede perché certe attività possono continuare, mentre le chiese devono rimanere ferme. Si percepisce un senso di fatica, soprattutto fra i fedeli più anziani, legati alle celebrazioni e alla ritualità. Ma la mancanza dell'aspetto comunitario può essere occasione per dare risalto ad una Quaresima più personale più familiare e diventare così occasione per rivalutarne il senso e riappropriarsi del suo significato più vero.
In una sola lettera si racchiude l’annuncio dell’inizio della storia della Salvezza, che continua anche con ciascuno di noi. Ecco cosa racconta, ad esempio, dell’Annunciazione