Chiesa nel mondo

Quando riusciremo dalla nostra quarantena quaresimale, forse ci approcceremo all’altro con più circospezione; prendiamo sul serio la lezione della vita, e facciamo in modo che l’esitazione divenga delicatezza, e che il nostro accesso al corpo dell’altro, con un contatto che deve dire solo fraternità, non sia mai più banalizzato

"Sinodalità" e "prossimità", come ispirazione per la nuova evangelizzazione. Sono le parole scelte da padre Federico Lombardi nel tracciare al Sir un bilancio del settimo anniversario dell'elezione di Papa Francesco al soglio di Pietro, avvenuta il 13 marzo 2013. Un anniversario segnato da un evento, come l'emergenza sanitaria in atto per il Coronavirus Covid 19, che ha rivoluzionato l'agenda papale. Segno di "solidarietà, collaborazione e rispetto" delle indicazioni fornite dalle autorità competenti, ma anche di "preoccupazione e sostegno a ciò che la gente vive e alle conseguenze che l'emergenza sanitaria in atto sta avendo sulla sua vita, sui comportamenti, sulle attività educative ed economiche"

“Grazie per la Sua attenzione a questo tempo complicato, fatto di emergenze e di situazioni drammatiche. Ci permetta, Santità, di affidare al Suo cuore di Padre il cammino, l’impegno e la fatica del popolo italiano. Padre Santo, preghiamo per Lei, il Signore La conservi in buona salute. Le chiediamo umilmente di pregare per la Chiesa che è in Italia, per tutti coloro che in questo momento stanno soffrendo, perché il Signore conceda a tutti la forza necessaria per ripartire”. 

"Questa pandemia è quanto di più ampio potessimo immaginare. Un'uscita dalla zona comfort, uno squilibrio, un chiudere la porta come prescrizione. Nessun movimento per un debito di attenzione gli uni verso gli altri". 

“Continuiamo a pregare insieme, in questo momento di pandemia, per gli ammalati, per i familiari, per i genitori con i bambini a casa… ma soprattutto io vorrei chiedervi di pregare per le autorità: loro devono decidere e tante volte decidere su misure che non piacciono al popolo. Ma è per il nostro bene. E tante volte, l’autorità si sente sola, non capita. Preghiamo per i nostri governanti che devono prendere la decisione su queste misure: che si sentano accompagnati dalla preghiera del popolo”.

L'emergenza sanitaria del coronavirus coinvolge anche i più poveri. Don Ambarus, direttore della Caritas di Roma, spiega come l’aiuto ai più emarginati al tempo dell'epidemia sia una realtà costretta a trasformarsi nelle modalità, ma mai a cessare: "Non vengono dismessi i servizi essenziali, prosegue l’accoglienza e la distribuzione di pacchi caritatevoli". E di coloro che ogni giorno affolano il centro dice: "non possiamo permetterci di abbandonarli ora che hanno più bisogno di qualcuno che li ascolti e li aiuti".

In risposta al momento difficile che le comunità di tutto il mondo si trovano ad affrontare a causa della pandemia del virus Covid-19, S. Em. il Card. Angelo Bagnasco e S. Em. il Card. Jean-Claude Hollerich SJ, rispettivamente Presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali d'Europa (CCEE) e Presidente della Commissione delle Conferenze Episcopali dell'Unione Europea (COMECE), rivolgono a Dio una preghiera comune per aiuto, conforto e salvezza.

Volontari a disposizione degli anziani e delle persone sole chiuse in casa, infermieri di parrocchia, "lunch box" anziché pranzi alle mense per i poveri, letti nei dormitori a distanza di sicurezza. Non si fermano i servizi delle Caritas diocesane per le persone in difficoltà, ma si adattano ai provvedimenti governativi per fare fronte all'emergenza coronavirus. Mancano però i volontari, perché il servizio civile è stato sospeso. Don Andrea La Regina, di Caritas italiana, lancia un appello: "Giovani, dateci una mano"