“La sete che ci abita e l’amore che ci disseta”. Papa Francesco si è soffermato su questi due aspetti, oggi, nell’omelia della messa presieduta alla “Steppe Arena” di Ulaanbaatar, nel suo penultimo giorno di viaggio apostolico in Mongolia.
Chiesa nel mondo
Un incontro all’insegna del dialogo e del rispetto reciproco, con lo sguardo rivolto verso il cielo, nella consapevolezza di rappresentare “un formidabile potenziale di bene a servizio della società”.
“Il Signore Gesù, inviando i suoi nel mondo, non li mandò a diffondere un pensiero politico, ma a testimoniare con la vita la novità della relazione con il Padre suo, diventato ‘Padre nostro’ (cfr Gv 20,17), innescando così una concreta fraternità con ogni popolo”.
Facendo riferimento alla “ger” l’abitazione tipica della Mongolia e dei popoli nomadi dell’ Asia Centrale, Papa Francesco, nel discorso alle autorità, ha ribadito “il prezioso connubio tra tradizione e modernità” che caratterizza “la continuità del popolo mongolo che dall’antichità al presente ha saputo custodire le proprie radici, aprendosi, specialmente negli ultimi decenni, alle grandi sfide globali dello sviluppo e della democrazia.
Dopo la giornata di riposo ieri al suo arrivo a Ulaanbaatar, il 43° viaggio apostolico di Papa Francesco entra nel vivo con l’incontro con rappresentanti delle istituzioni e della società civile e il corpo diplomatico.
Il 1° settembre, la Festa del Creato, conosciuta anche come la Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato, dà il via a un periodo che termina il 4 ottobre con il tema "Che la giustizia e la pace scorrano"
Papa Francesco è giunto a Ulaanbaatar, la capitale della Mongolia, atterrando alle 9.51 (ora locale) all’Aeroporto internazionale Chinggis Khaan. A partire da oggi 1° fino al 4 settembre, si snoderà il 43° viaggio apostolico del suo pontificato. Il primo viaggio di un Papa in questa terra dell’Asia centrale.
Tempo del Creato Inizia il 1° settembre con la Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato e si prolunga fino al 4 ottobre. Tre le “trasformazioni” nel messaggio del pontefice
Il racconto della costruzione di un forno per il pane ed il corso per la panificazione nel luglio 2005: una missione partita da Mendicino, nella diocesi di Cosenza-Bisignano, nella nascente Chiesa di Mongolia dove da domani Papa Francesco sarà in visita apostolica
In occasione del viaggio di Papa Francesco in Mongolia, parla il missionario della Consolata, di origini bergamasche, da 19 anni in Mongolia: “Il Pontefice, che è il pastore di una Chiesa universale, ha scelto di venire a visitare noi, in questa Mongolia, al centro dell’Asia, in questa piccola comunità che è formata da 1.500 battezzati. È un gesto bellissimo”
L'annuncio al termine dell'udienza generale di oggi: "È necessario schierarsi al fianco delle vittime delle ingiustizie ambientali e climatiche, sforzandoci di porre fine all’insensata guerra alla nostra Casa comune, che è una guerra mondiale terribile". Nella catechesi, il Pontefice ha presentato la vita e la testimonianza di fede di Kateri Tekakwitha
“Il periodo che stiamo attraversando non è facile per nessuno e anche il mondo del lavoro ne soffre, e a volte molto; per una serie di ragioni, tra cui questa guerra assurda e, prima ancora, gli anni difficilissimi della pandemia”.
“Preghiamo perché le persone che vivono ai margini della società, in condizioni di vita disumane, non siano dimenticate dalle istituzioni e non siano mai considerate scarti”.
Padre Antuan Ilgit è stato nominato ieri da Papa Francesco vescovo ausiliare del Vicariato apostolico di Anatolia (Turchia). Nato a Hersbruck (Germania), il 22 giugno 1972, da genitori turchi, è cresciuto in Turchia, a Mersin di Cilicia, a pochi chilometri da Tarso. È il primo e unico gesuita di nazionalità turca. E per la prima volta nella sua storia recente, la Turchia potrà contare su un vescovo originario di questa terra
“Papa Francesco non ha mai incoraggiato idee imperialiste. Al contrario, egli è un convinto oppositore e critico di qualsiasi forma di imperialismo o colonialismo, in tutti i popoli e situazioni. In questa stessa chiave vanno interpretate anche le parole del Romano Pontefice, pronunciate il 25 agosto scorso”.