“Sono passati trent’anni dalla sera del 15 settembre 1993, quando il caro don Pino Puglisi, sacerdote buono e testimone misericordioso del Padre, concluse tragicamente la sua esistenza terrena proprio in quel luogo dove aveva deciso di essere ‘operatore di pace’”.
Chiesa nel mondo
Il segretario della Consulta delle aggregazioni laicali della diocesi di Palermo: "Per la mafia doveva fare solo il prete, senza andare oltre il perimetro della sacrestia. Invece tutto ciò che era umano lo riguardava".
Don Pino Puglisi. Deliziosi (allievo e biografo): “Un ‘prete di strada’ nel solco di Papa Francesco”
Il giornalista, autore di alcune pubblicazioni sul sacerdote ucciso dalla mafia, lo racconta al Sir anche alla luce della propria esperienza personale, dai tempi del liceo fino al giorno della morte: "Era consapevole anche di rischiare la vita, però non volle andarsene. Rimase a Brancaccio con la sua missione"
È in corso in Siria la missione di una delegazione di Caritas italiana guidata dal direttore, don Marco Pagniello.
“Abbiamo vissuto un incontro importante, vitale, con il Santo Padre Papa Francesco. Due ore di un dialogo fraterno, aperto, sincero e autentico. Il Papa ha anticipato l’incontro con noi di un’ora proprio per dare spazio ai nostri vescovi di parlare, esprimersi e dare testimonianza di quello che vivono. I vescovi di Odessa, di Donetsk esiliato a Zaporizhzhia, di Kharkiv. Il Papa ci ha ascoltato e ci ha detto, ‘forse dubitate con chi sta il Papa e vi assicuro che sono con voi’. Queste parole del Papa, vi assicuro che sono con voi, sono state un messaggio di consolazione. A noi spetta ora convincere la nostra gente di questo messaggio e di veicolarlo bene”.
“La missione del card. Zuppi a Pechino è molto importante perché la Cina è un grande giocatore geopolitico che ha dichiarato sempre di essere disposto a collaborare per la pace”.
Tante dichiarazioni, a favore di migranti e richiedenti asilo, e tanta accoglienza, fatta da parrocchie e famiglie cattoliche, nello spirito dell’enciclica di Papa Francesco “Fratelli Tutti”. In Gran Bretagna, dove il governo è molto ostile agli stranieri che riescono ad approdare sulle coste inglesi, la Conferenza episcopale lavora da tempo perché chi cerca rifugio trovi una casa e un lavoro, ma anche dignità, rispetto e affetto. “Francesco, nella sua enciclica, parla dell’importanza dell’incontro e della necessità di individuare i bisogni di migranti e rifugiati, riconoscere la loro umanità e ascoltare le loro storie ed è in questo spirito che lavoriamo”, spiega, al Sir, il vescovo Paul McAleenan, portavoce sull’immigrazione dei vescovi inglesi, “Mi sembra molto significativo il tema scelto, quest’anno, dal Papa, per la Giornata mondiale dei migranti e rifugiati, Liberi di scegliere se migrare o restare”.
Papa Francesco ha dedicato l'udienza di oggi alla figura del beato José Gregorio Hernández Cisneros. Cita la famiglia Ulma e prega per la Libia, il Marocco e l'Ucraina
Il card. Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana, accompagnato da un officiale della Segreteria di Stato, si recherà a Pechino, dal 13 al 15 settembre, quale inviato del Santo Padre Francesco.
“Profondamente rattristato per l’immensa perdita di vite e la distruzione causata dall’inondazione nella parte orientale della Libia”, Papa Francesco prega per le anime dei defunti e per tutti coloro che piangono la loro perdita.
“Il Signore ci conceda maggior rispetto della vita e della sua dignità”.
Trent’anni alla scuola de I Dieci Comandamenti. Prima come uditori. Poi come testimoni della vera bellezza. “Spettatori grati di una meraviglia” che non potevano tenere per sé ma dovevano condividere “con la stessa abbondanza”. Con queste parole Cesare De Grandis e Flaminia Ercolani descrivono quella che per loro è “un’esperienza di grazia”. Sposati da 23 anni hanno due figli, Benedetta Maria di 22 anni e Michele di 19, Cesare e Flaminia sono due dei tanti collaboratori di don Fabio Rosini, direttore del Servizio per le vocazioni del Vicariato di Roma, ideatore delle Dieci Parole e dei Sette segni, due cammini di fede avviati esattamente 30 anni fa
La scuola di Nazareth dove si costruisce la pace facendo vivere assieme ragazzi di diverse religioni
È iniziato ieri da Nazareth il viaggio in Terra Santa organizzato dal Servizio per gli interventi caritativi per lo sviluppo dei popoli della Cei e dalla Fisc-Federazione italiana settimanali cattolici, per premiare i vincitori delle edizioni 2019 e 2020 del concorso giornalistico “Selezione nazionale ‘8xmille senza frontiere’”. La visita alla scuola finanziata con i soldi dell'8xmille alla Chiesa cattolica, dove si costruisce la pace e si è attenti all'inclusione
Nel 1993 un giovane parroco si chiede come fare ad aiutare i ragazzi ad incontrare Cristo nel loro quotidiano. Da quella ricerca sono nati i percorsi "I dieci comandamenti" prima, e "Dieci Parole" poi. E il sacerdote che non smette di accompagnare i giovani è don Fabio Rosini, attuale direttore del Servizio per le vocazioni del Vicariato di Roma. Rileggendo la genesi di un viaggio che dal Monte Sinai continua fino ai nostri giorni, don Fabio ricorda che inizialmente tentò di rifiutare l’incarico di seguire quei giovani che gli erano stati assegnati. Poi iniziò a conoscerli: “I giovani sono bellissimi. Se dai loro fiducia sono meravigliosi, creativi, sorprendenti. Bisogna guardarli con amore”
Il racconto al Sir di padre Oscar Arturo Garçia Padilla, direttore della Caritas di Rabat che ieri ha raggiunto le zone più colpite dal terremoto, anche se – dice il religioso - ci sono villaggi che non sono ancora raggiungibili in macchina. Case distrutte, caos, bambini feriti. La lista delle necessità è lunga: cibo, acqua, carburante, gruppi elettrogeni. “Ma quello che più mi preoccupa – confida - è recuperare più tende possibili, perché sta arrivando il freddo e i villaggi più colpiti si trovano in montagna”. “Questa situazione di emergenza purtroppo durerà ancora per lungo tempo e le case sono totalmente distrutte”.