Chiesa nel mondo

Tra i presenti in prima linea la Caritas diocesana di Crotone-Santa Severina, che si è resa disponibile per ogni esigenza. Don Stefano Cava, direttore dell’Ufficio, insieme ai suoi collaboratori si è subito recato sul luogo del naufragio: "Domenica mattina abbiamo subito provveduto a portare indumenti al pronto soccorso e ci siamo resi disponibili anche per le prime necessità, cioè per la fornitura di cibo e acqua, ma ci hanno comunicato che i pazienti ricoverati in ospedale hanno prima bisogno di un intervento farmacologico, per cui il primo rifocillamento è stato affidato al nosocomio”. Di “naufragio dell’umanità” hanno invece parlato i vescovi calabresi

“È una grande tragedia che provoca una grande tristezza e un immenso dolore”. Raggiunto telefonicamente dal Sir, mons. Martin Kmetec, arcivescovo di Smirne e presidente della Conferenza episcopale turca, commenta con queste parole la notizia del tragico naufragio di migranti sulle coste italiane a bordo di un barcone che era partito proprio dalla sua città.

“Mentre i rami del Parlamento approvano un urgente e straordinario decreto per regolare i flussi migratori, che di urgente e straordinario ha solo l’ennesima operazione ideologica, indebolendo in realtà le azioni di salvataggio in mare delle navi Ong, un barcone spezzato dalla burrasca della notte, che portava almeno 150 migranti, si è inabissato nel Mediterraneo, al largo delle coste calabre crotonesi”.

“Di fronte a simili tragedie, la Caritas Italiana richiama tutti alla propria responsabilità per trovare soluzioni adeguate di fronte al fenomeno globale delle migrazioni, che guardino al bene comune e non a interessi di parte”. Lo dice il direttore di Caritas Italiana, don Marco Pagniello, in seguito alla notizia del naufragio avvenuto ieri nel Crotonese.