Idee

Si celebra il 27 gennaio il Giorno della Memoria. Ruth Dureghello, presidente della Comunità ebraica di Roma: “L’antisemitismo è come un fiume carsico che riemerge periodicamente e prende nuova forma a seconda di dove si insinua. Si rafforza ancor di più nei periodi di crisi e di disagio sociale perché è l’espressione di una insofferenza che si manifesta attraverso un pregiudizio e il pregiudizio vede nel diverso il capro espiatorio di colpe alle quali non si riesce a dare delle risposte”.

Sono innumerevoli le testimonianze dirette della della Shoah, ma altrettante sono quelle che ci sono giunte attraverso la letteratura, la saggistica, la musica, il cinema. “Scrivilo. Scrivilo. Con inchiostro comune/ su carta comune: non gli fu dato da mangiare,/ morirono tutti di fame. Tutti? Quanti?/ E’ un grande prato. Quant’erba/ è toccata a testa? Scrivi: non lo so”. La memoria è anche quella di chi, come la grande poetessa polacca Wisława Szymborska, invitava chi poteva a ricordare attraverso il racconto e la scrittura, per evitare la negazione e la rimozione

Milena Santerini è stata scelta un anno fa dal premier Conte per svolgere il ruolo di “coordinatrice nazionale per la lotta contro l'antisemitismo” presso la Presidenza del Consiglio. “Oggi ci chiediamo come siano stati possibili la Shoah, i bambini bruciati, la disumanità dei campi di concentramento. È stato possibile perché quell’orrore era l’esito di un processo di esclusione e propaganda a lungo preparato. Ed è stato possibile perché la gente non vedeva il male, era qualcosa di lontano. Ecco, la vicinanza ci permette di capire quello che papa Francesco proprio in questi mesi ci sta ripetendo e cioè che tutti, nessuno escluso, siamo sulla stessa barca”.

La notizia è di quelle destinate a far discutere. Uno studio della fondazione Think Tank Nord Est ha messo nero su bianco come in ben 115 su 563 comuni del Veneto i servizi sono talmente scarsi da obbligare gli abitanti a uscire spesso dai confini municipali anche durante il periodo di “zona arancione” causa epidemia Covid.

È tempo di una riconciliazione dell’economia con l’ecologia. Madre terra ha bisogno di un uomo più “leggero” e attento, rispettoso, nonviolento, che torna ai ritmi naturali e rinuncia agli arsenali che non lo hanno protetto dal «nemico invisibile». L’importante oggi è agire per non tornare allo stato di cose pre-pandemia con la «terza guerra mondiale a pezzi» in atto nel mondo

La prosa asciutta del comunicato del Colle fotografa la situazione nei suoi elementi essenziali. Nel testo si rende noto che il capo dello Stato ha ricevuto Giuseppe Conte e il presidente del Consiglio “ha rassegnato le dimissioni del Governo da lui presieduto”. A sua volta “il presidente della Repubblica si è riservato di decidere e ha invitato il Governo a rimanere in carica per il disbrigo degli affari correnti”. L'ineccepibile formula di rito, conforme al dettato costituzionale sul ruolo dell'esecutivo dimissionario, si confronta con una situazione in cui il doversi limitare agli “affari correnti” suona come un vincolo da superare il prima possibile. Serve al più presto un governo nella pienezza delle sue funzioni e supportato da una maggioranza adeguata.