La sessualità subisce da sempre l'aggressione del "do ut des" mentre il disegno originario affida agli sposi la vocazione a donarsi in modo incondizionato.
[…] Il corpo umano, con il suo sesso, e la sua mascolinità e femminilità, visto nel mistero stesso della creazione, è non soltanto sorgente di fecondità e procreazione, come in tutto l’ordine naturale, ma racchiude fin “dal principio” l’attributo “sponsale”, cioè la capacità di esprimere l’amore: quell’amore appunto nel quale l’uomo-persona diventa dono e – mediante questo dono – attua il senso stesso del suo essere ed esistere.
Giovanni Paolo II, udienza di mercoledì 16 gennaio 1980