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Con l'ultimo dpcm sottoscritto la sera 9 marzo dal presidente del Consiglio dei ministri, le misure restrittive già applicate per la Lombardia e le 14 province del nord vengono estese a tutto il territorio nazionale. I nuovi provvedimenti entrano in vigore a partire da oggi e avranno efficacia fino al 3 aprile. Il provvedimento in Gazzetta ufficiale

“Tempo non ce n’è. I numeri ci dicono che stiamo avendo una crescita importante dei contagi, delle persone ricoverate in terapia intensiva e subintensiva e anche delle persone decedute. Le nostre abitudini vanno cambiate ora: dobbiamo rinunciare tutti a qualcosa per il bene dell’Italia, dei nostri cari, dei nostri genitori, dei nostri nonni. Lo dobbiamo fare subito e ci riusciremo solo se tutti collaboreremo e ci adatteremo subito a queste norme più stringenti”.

Lavoro e impresa restituiscono più densità all'economia. Favoriscono il rapporto fra le persone e la tenuta dei territori dove operano. L'esplosione del coronavirus, che ha già provocato vittime e gravi danni, aumenta il rischio di nuove povertà e precarietà. Lo hanno ricordato gli analisti dell'Ocse (Organizzazione cooperazione sviluppo economico) in queste ore: il confine fra precarietà economica e povertà, anche nei Paesi industrializzati, potrebbe spostarsi in caso di choc prolungato di tre mesi

«Nostro malgrado, abbiamo dovuto prendere atto, che il buon senso che spesso abbiamo chiesto, non solo non c’è stato, ma in alcuni casi ci sono state operazioni di pubblicità e marketing a dir poco vergognose. Mi riferisco all'Abetone che ha invitato gli studenti, con le scuole chiuse, ad andare in montagna. Una speculazione assolutamente vergognosa e fuori luogo». Così il Ministro per gli Affari regionali e le autonomie Francesco Boccia ha spiegato la decisione presa in accordo con Regioni e Governo.

"Abbiamo adottato una nuova decisione che si basa su un presupposto. Tempo non ce n'e'. I numeri ci dicono che stiamo avendo una crescita importante dei contagi, delle persone ricoverate in terapia intensiva e subintensiva e ahime' anche delle persone decedute. Le nostre abitudini quindi vanno cambiate. Vanno cambiate ora. Ho deciso di adottare subito misure ancora piu' stringenti, piu' forti".

Anche a Padova le persone detenute al carcere circondariale hanno avviato la protesta contro le misure di contenimento del contagio, ma anche perché sono preoccupati di contrarre l'infezione da chi entra dall'esterno. 

Alla casa di reclusione, la situazione è tornata tranquilla dopo la rivolta scoppiata ieri che ha causato una decina di agenti feriti. L'inerzia provocata dalla sospensione di visite e attività è il peggior nemico in questa situazione d'emergenza.

Mentre in tutta Italia si registrano violenze negli istituti penitenziari, l'ispettore generale dei cappellani rivolge un appello ai detenuti a rispettare le regole che tutti gli italiani devono condividere per ridurre la diffusione del contagio. Al tempo stesso, il sacerdote rivolge un pensiero grato a chi si trova in prima fila per fermare le violenze e chiede a chi ha il potere di decidere di assumere anche scelte impopolari per il bene di tutti. Ai cappellani, che, nel rispetto delle norme del decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri, possono entrare nelle carceri la richiesta di far sentire la vicinanza della Chiesa in questo difficile momento

Aveva sessant'anni e una polmonite acuta il turista tedesco affetto da Covid-19, deceduto in Egitto ieri, così come ha annunciato il ministero della Sanità egiziano. Si tratta del primo caso di decesso collegato al nuovo ceppo di Coronavirus...

Sono sei i detenuti morti nel carcere di Modena ieri, dove a seguito di una rivolta è scoppiato un incendio. Sono stati riscontrati danni ingenti e la Procura ha aperto un’inchiesta per resistenza a pubblico ufficiale e violenza privata