Modena, nella rivolta in carcere morti 6 detenuti
Sono sei i detenuti morti nel carcere di Modena ieri, dove a seguito di una rivolta è scoppiato un incendio. Sono stati riscontrati danni ingenti e la Procura ha aperto un’inchiesta per resistenza a pubblico ufficiale e violenza privata
MODENA - Sono sei i detenuti morti nel carcere di Modena ieri, dove a seguito di una rivolta è scoppiato un incendio. Sono stati riscontrati danni ingenti e la Procura ha aperto un’inchiesta per resistenza a pubblico ufficiale e violenza privata. Gli operatori sanitari intervenuti sono ancora sul posto. I detenuti complessivamente rimasti intossicati sono 18, quattro dei quali in modo grave: sono in prognosi riservata.
I vertici sanitari fanno sapere che sono stati coinvolti nell’emergenza, gestita con un contingente di due medici, un coordinatore infermieristico e sette infermieri impegnati nell’assistenza ai detenuti, 11 mezzi tra volontariato provinciale (Anpas e Cri) e altri mezzi istituzionali del 118.
Sono stati allestiti due posti medici avanzati, con due medici e tre infermieri del dipartimento emergenza-urgenza, che hanno permesso di classificare la gravità delle condizioni dei feriti e trattarli secondo i criteri del triage in maxi-emergenza, per poi inviarli nel caso verso i luoghi di assistenza più appropriati.
Sono ancora presenti sul posto un coordinatore del servizio Emergenza territoriale, tre infermieri e due medici. Sono stati 18, al momento, i pazienti trattati, la maggior parte per intossicazione. I più gravi, sei detenuti, sono stati portati ai pronto soccorsi cittadini: quattro sono in prognosi riservata, ricoverati in terapia intensiva (due al Policlinico, uno a Baggiovara e uno a Carpi). Al pronto soccorso di Baggiovara sono arrivati tre agenti penitenziari lievemente feriti e sette sanitari con ferite lievi, uno dei quali leggermente intossicato.
“Tutto è partito da Salerno, poi la rivolta ha seguito un tam tam su tutto il territorio italiano. Il motivo è legato alla richiesta di colloqui, si chiedeva che il personale medico restasse anche di notte coi detenuti”, ha spiegato questa mattina ad Agorà Francesco Basentini, capo dell’amministrazione penitenziaria.