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Israele intende espellere dal Paese madri filippine e i rispettivi bambini. La prassi prevede infatti che venga loro ritirato il visto in seguito alla gravidanza, se decidono di tenere il bambino con loro in Israele. Per Padre Rafic Nahra, vicario patriarcale per la pastorale dei migranti e dei richiedenti asilo, quella imposta alle donne è "una scelta molto crudele tra continuare il proprio impiego e la realizzazione del proprio diritto alla maternità. Questa di Israele è una scelta politica tesa a creare uno Stato ebraico" come prevede la legge fondamentale ‘Israele Stato-nazione del popolo ebraico’"

“La situazione a bordo si sta deteriorando giorno dopo giorno. Le condizioni psicologiche delle persone salvate da Open Arms peggiorano di ora in ora. Non credo che ad oggi quelle persone possano aspettare un minuto in più”. E’ l’appello degli operatori di Mediterranean Hope da Lampedusa perché la situazione di stallo finisca. E il presidente Fcei, Luca Negro, avverte: “E’ inutile appellarsi strumentalmente a Maria perché Maria è colei che ha detto di sì ed è il simbolo dell’accoglienza”

Zaid Ameen, radiologo e farmacista siriano, doveva scegliere se entrare nell’esercito o unirsi ai ribelli. Ha preferito una difficile traversata del Nord Africa, fino allo sbarco sull’isola Lampedusa. Accolto dallo Sprar gestito dalla Caritas diocesana di Rieti, ha imparato la lingua e a poco a poco si è inserito nella comunità fino a trovare lavoro in una farmacia cittadina

Un avviso di sfratto in piena regola per l’attuale presidente, di estrazione liberale, Mauricio Macri, che è stato distanziato di ben 15 punti dal candidato peronista, Alberto Fernández, già capo di gabinetto del presidente Nestor Kirchner, che corre in ticket con la moglie di Nestor, l’ex presidente Cristina Kirchner, ora candidata alla vicepresidenza. Fernández ha ricevuto il 47%, più di quanto gli accreditasse qualsiasi sondaggio. Macri si è fermato al 32%. Il tutto condito da un’altissima partecipazione popolare

Gli scontri di Aden sono solo l’ultimo atto di una guerra civile complicatissima che sta prostrando dal 2015 la popolazione portandola allo stremo tra carestie, epidemie, mancanza di accesso all’acqua e ai beni essenziali. Dall’inizio del conflitto più di 7.500 bambini sono stati uccisi o feriti. È di alcuni giorni fa, l’annuncio del direttore generale della Rwm sullo stop della fabbricazione degli ordigni acquistati da Arabia Saudita ed Emirati Arabi. “Una vittoria molto importante – dice Paolo Pezzati di Oxfam - ma l’Italia può fare molto di più”

Dal periodo "caldo" degli anni 70 e 80 del secolo scorso alla situazione critica odierna: il Centroamerica si conferma "un'area complessa e delicata", spiega Massimo De Giuseppe, docente di Storia contemporanea all’università Iulm di Milano, che racconta le tre emergenze comuni ai Paesi latinoamericani - ambiente, migranti, fragilità politica - e i tanti segni di speranza.

“I giovani rappresentano circa un terzo della popolazione nell’Unione europea. Molti di loro sperimentano incertezza, frustrazione ed emarginazione a causa dell’elevato tasso di disoccupazione, che li priva della possibilità di contribuire pienamente allo sviluppo della società e ha un impatto negativo sulla loro capacità di sognare e sperare”.

A causa della protesta in corso, l’aeroporto internazionale di Hong Kong ha deciso di cancellare tutti i voli in ingresso e in uscita. È solo l’ultimo atto di una lunga serie di manifestazioni che dall’inizio di giugno sta scuotendo la vita di Hong Kong. Il racconto del missionario Renzo Milenese: “L’unica via di uscita è che il governo si metta in ascolto di chi in questi mesi sta protestando. Il grosso problema è la rottura di comunicazione tra il governo e la popolazione. Forse non c’è mai stata e la questione fondamentale ora è come stabilire un canale di dialogo”