Fatti

Nel campo allestito dall’Unhcr ad Agadez, snodo centrale delle rotte migratorie, il team medico-psicologico del Medu assiste oltre 1.600 rifugiati sopravvissuti a traumi e violenze. “All’Europa chiediamo di aprire nuovi corridoi umanitari”

Aiutare le donne a fuggire con i propri bambini da contesti mafiosi per iniziare altrove una nuova vita. E’ possibile grazie ad un protocollo triennale siglato nel febbraio 2018 che ad oggi ha messo in salvo una ventina di mamme e una settantina di minori. Ce ne parla il presidente del Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria, auspicando un ampliamento e una stabilizzazione dell’iniziativa

“Il mio obiettivo primario è quello di superare le divisioni nord-sud, est-ovest, piccoli Paesi-grandi Paesi. Un’Unione europea unita ha bisogno di un’Italia forte, prospera”. Così la neopresidente della Commissione europea Ursula von der Layen incontrando la stampa insieme al il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, prima del loro colloquio a Palazzo Chigi.

Nella Repubblica democratica del Congo ci sono stati in un anno oltre 2.600 casi di Ebola, tra cui 1.800 morti nelle province di Ituri e Nord Kivu, dove da 25 anni è in corso un conflitto a bassa intensità. Tra le vittime, 700 bambini, il 57% sotto i 5 anni di età. “L’epidemia è fuori controllo. I casi conosciuti stanno aumentando, ce ne sono stati più di 1.000 negli ultimi tre mesi”: a parlare al Sir è Claudia Lodesani, presidente di Medici senza frontiere Italia. Il Rwanda ha chiuso le frontiere e cresce la preoccupazione che si diffonda anche in Uganda e Sud Sudan

Si è celebrata ieri la Giornata del ricordo del genocidio dei Rom (“Roma Genocide Remembrance Day”), nella giornata in cui 75 anni fa, nel campo di Auschwitz-Birkenau, in un solo giorno oltre 4.000 persone, in maggioranza donne e bambini, furono sterminate nelle camere a gas. “La Giornata di oggi serva da monito per non cadere nella discriminazione in atto ancora oggi verso questo grande gruppo minoritario in Europa”, scrivono in un comunicato le Chiese cristiane d’Europa (Cec)

Le previsioni per l'anno in corso misurano in negativo il Prodotto interno lordo delle regioni meridionali: -0,3%, a fronte di un +0,3% del Centro-Nord. Crescita sotto zero, insomma. E torna ad allargarsi la forbice con le altre regioni, che pure procedono con fatica rispetto al tasso di sviluppo dell'Unione europea. Così il Mezzogiorno si trova a subire un “doppio divario”, quello dell'Italia rispetto al complesso della Ue e quello del Sud rispetto al Centro-Nord