Fatti

Il voto del 2 marzo in Israele ha sancito la vittoria del Likud, il partito del premier uscente Benjamin Netanyahu. Un successo che, tuttavia, non basta a garantire la maggioranza alla Knesset. Il blocco di destra si ferma infatti a 59, due seggi in meno dei 61 necessari per governare. La coalizione centrista di Benny Gantz si attesta a 54. Storica affermazione della Lista Araba Unita che porta a casa ben 15 seggi. Ago della bilancia ancora una volta potrebbe essere il leader del partito laico di destra Israel Beytenu, Avigdor Liberman, con 7 seggi. A questo punto comincia la caccia ai seggi mancanti. A pesare sul quadro politico saranno anche le vicende giudiziarie: il 17 marzo prende il via, infatti, il processo per corruzione, frode e abuso di potere contro Netanyahu

"Siamo seriamente preoccupati: ci stiamo rendendo conto che la presenza delle Ong non è gradita. La situazione è molto tesa e frustante. Deriva dalla mancanza di politiche effettive negli ultimi cinque anni, per cui era prevedibile questo peggioramento. Stanno gettando benzina su un fuoco che era già pronto ad esplodere". Così Maria Alverti, direttrice di Caritas Hellas (Caritas Grecia), spiega al Sir quanto sta avvenendo in queste ore nell'isola di Lesbo. E giudica "vergognoso" e "orribile" il video che mostra una imbarcazione della guardia costiera greca sparare in acqua e respingere brutalmente i profughi che tentano di arrivare in gommone.

Nei giorni in cui l'Ue è sotto assedio, fra emergenza migratoria dalla Turchia e coronavirus Covid-19, la commissione Affari costituzionali dell'Eurocamera affida uno studio su “istituzioni e interferenze straniere”, “difesa della democrazia liberale”, “integrità delle elezioni europee”. Emerge, ancora una volta, la minaccia che giunge da un uso distorto di internet verso le istituzioni democratiche, nazionali e comunitarie, e in particolare al peso che la disinformazione può esercitare sui cittadini nei momenti elettorali

Nel 2032 dovrebbe verificarsi in Brasile il sorpasso delle chiese pentecostali ed evangeliche rispetto alla Chiesa cattolica. Tra le cause del successo, l'individualismo in crescita nelle periferie, la crisi economica, l'aumento delle disuguaglianze sociali: tutti elementi da cui, per queste chiese, ci si salva solo col merito personale, a scapito di un’attenzione alle dinamiche associative e comunitarie. Per fare chiarezza su quanto accade, il Sir ha intervistato tre esperti: il teologo Rodrigo Coppe Caldeira, lo storico Gianni La Bella e padre Geraldo Ferreira Bendaham, coordinatore della Pastorale dell’arcidiocesi di Manaus.

Secondo la Cgia di Mestre, su poco meno di 500 mila nuovi contratti previsti a gennaio 2020, in Italia il 32,8 per cento degli imprenditori intervistati ha avuto difficoltà a coprire questi posti di lavoro, circa 151.300, di cui il 15,7 per cento a causa della mancanza di candidati e un altro 13,8 per cento per la scarsa preparazione.

Due miliardi di euro. Questa potrebbe essere la  multa, un po’ come avvenuto per le quote latte, che l'Italia rischia di dover pagare dopo la sentenza di condanna emessa il 28 gennaio scorso dalla Corte di giustizia europea a causa dei debiti non pagati dalla pubblica amministrazione.

Come se non bastassero le oltre 30 mila pagine di norme burocratiche che un’impresa italiana dovrebbe pazientemente scartabellare e i circa 120 controlli annui, a gravare sulle aziende italiane anche le bollette di luce e gas, le più care in Europa. Secondo il report di febbraio 2020 della Cgia di Mestre, il costo medio dell’energia elettrica nelle nostre attività produttive è superiore del 29,6 per cento; 18,5 punti in più, invece, il gas. E la burocrazia costa oltre 50 miliardi all’anno

In Veneto respiriamo aria malata da molto tempo. Negli ultimi 10 anni (dal 2010 al 2019) il Veneto si colloca al primo posto per numero di capoluogo “malati cronici” con ben 6 città che per tutto il decennio hanno superato i limiti di legge. Lo afferma Legambiente che sta lavorando al dossier “Mal’aria 2020” che sarà reso pubblico a fine mese.

Cesare Moreno, presidente dell'associazione Maestri di strada, commenta la tragedia in cui ha perso la vita un ragazzo, ucciso in un tentativo di rapina. “Scuola e servizi non sono in grado di riparare il tessuto sociale, in zone in cui questo tessuto non esiste: occorre investire su tutta la comunità, per prevenire la violenza e una psiche di gruppo infantile”